In Italia ci sono stati 84mila morti tra febbraio e novembre 2020 in più rispetto alla media. Il 69% del totale corrisponde ai decessi di persone positive al Covid-19. È quanto emerge dal Rapporto realizzato dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) insieme all’Istituto superiore di sanità (Iss). Gli anziani sono i più colpiti: il 60% dei decessi complessivi causati dal Covid riguardano over 80. Il dato sui contagi invece è in controtendenza, perché si è scesi dal 26% all’8% della seconda ondata. Un calo dovuto anche per l’aumento della capacità diagnostica tra i più giovani e le persone con sintomi meno severi.



Un altro aspetto significativo che emerge dal Rapporto Istat-Iss (che potete visualizzare integralmente cliccando qui) è quello che riguarda l’eccesso di mortalità: in molte regioni del Nord nel mese di novembre si è superato il picco di marzo-aprile. In particolare, in Valle d’Aosta (+139% contro 71%), Piemonte (+98% contro 77%), Veneto (+42,8% contro 30,8%) e Friuli-Venezia Giulia (+46,9% contro 21,1%). Il calo nel numero dei decessi a novemnbre rispetto alla prima ondata si registra al Nord solo in Lombardia (+66% contro 192%) e in Emilia-Romagna (+34,5% contro 69%).



RAPPORTO ISTAT-ISS SU MORTALITÀ E IMPATTO COVID

Da fine febbraio a novembre il contributo dei decessi Covid-19 alla mortalità generale è stato del 9,5%. Durante la prima ondata epidemica è stato del 13%, mentre nella fase di transizione la diffusione si è mantenuta bassa e, quindi, i decessi rilevati sono stati pochi e il contributo di quelli segnalati alla sorveglianza come Covid-19 è stato mediamente dell’1%. Ma nel corso della seconda ondata il contributo complessivo dei decessi Covid-19 è passato al 16% a livello nazionale, con un considerevole aumento nel mese novembre. Dal Rapporto Istat-Iss emerge anche che la mortalità della popolazione più giovane nel 2020 è generalmente inferiore alla media del 2015-2019. Ciò si potrebbe spiegare col fatto che la letalità dell’epidemia è minore al di sotto dei 50 anni, ma anche col la riduzione della mortalità per alcune delle principali cause che interessano questo segmento di popolazione come quelle accidentali, per effetto del lockdown e del conseguente blocco della mobilità e di molte attività produttive.

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