A Treviso l’istituto salesiano ha vietato agli studenti di indossare minigonne, infradito, canotte, top e pantaloncini, chiedendo agli alunni più decoro nel vestirsi. Come si legge sul sito del Corriere della Sera, la circolare è entrata in vigore questa settimana presso la scuola Enrico di Sardagna di Castello di Godego, e la decisione presa è inflessibile al punto che, come si legge nella stessa circolare, la dirigenza si riserverà di chiamare a casa per far cambiare l’abbigliamento degli studenti vestiti non in linea con le regole. L’ordinanza è stata sottoscritta dal dirigente scolastico Antonio Farma che ha giocato d’anticipo in vista dei primi caldi: «Cari genitori – si legge – con l’avvio della bella stagione vi invitiamo a rispettare le seguenti indicazioni per l’abbigliamento scolastico degli alunni in questi ultimi mesi di scuola. L’alunno deve venire a scuola vestito in modo decoroso nel rispetto dell’ambiente scolastico che sta frequentando e nella condivisione del progetto educativo dell’istituto».
Antonio Farma specifica quindi quali saranno gli indumenti accolti e quelli invece che saranno vietati durante il prosieguo delle lezioni: «Da questa settimana al «Sardagna» saranno quindi banditi pantaloni corti di raso o simil tessuto ma accettati invece pantaloni lunghi o fino al ginocchio, come le gonne, che dovranno avere una lunghezza consona. Per quanto riguarda le calzature, saranno consentite solo scarpe chiuse: no a ciabatte, zoccoli e infradito». Infine, in merito alle stampe di felpe e maglie: «Disegni, immagini e scritte devono essere rispettosi del progetto educativo della scuola e della dignità delle persone».
ISTITUTO SALESIANO TREVISO VIETA CANOTTE: IL SINDACO APPROVA
Ovviamente il regolamento dell’istituto salesiano ha destato già polemiche fra i genitori degli alunni, ma il sindaco di Castello di Godego, Diego Parisotto, ha preso le difese della scuola: «Non capisco le polemiche – le parole del primo cittadino riportate sempre dal Corriere della Sera – visto che il dirigente ha solo suggerito un abbigliamento che dovrebbe essere norma. Sicuramente la necessità di specificare un vestiario più consono è nata dal fatto che i ragazzi frequentano la chiesa anche in orario scolastico e quindi devono essere adeguatamente coperti per l’ambiente».
Il primo cittadino conclude così il suo commento sulla decisione dell’istituto salesiano: «I bambini delle primarie qui non adottano il classico grembiule delle scuole pubbliche; perciò, hanno un vestiario visibile fin dall’ingresso a scuola. Mi è capitato personalmente di vedere bambine con pantaloncini molto corti e canotte da spiaggia, evidentemente il Sardagna non è il luogo appropriato per indossarli».