Le istituzioni democratiche sembrano attraversare un momento particolarmente complesso per quello che riguarda la fiducia della popolazione che tra una crisi e l’altra – non sempre affrontate nel migliore dei modi – stanno perdendo la fondamentale presa del consenso popolare: a dirlo è l’ultimissima rilevazione fatta dall’Ocse (ovvero l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, attiva in 38 paesi nel mondo per promuovere il confronto attivo tra i paesi democratici retti da un’economia di mercato) e che rappresenta la seconda di una serie iniziata nel 2021.



Dati alla mano, la situazione della fiducia nelle istituzioni è tutt’altro che incoraggiante e dovrebbe aprire ad un profondo dibattito – da parte sia dei partiti nazionali che dei governi – interno per trovare soluzioni possibilmente strutturali a quello che in una manciata di anni rischia di diventare un problema di ordine pubblico. Nel dettaglio – e ricordiamo che l’unico metro di paragone è la rilevazione del 2021 – la fiducia è calata drasticamente soprattutto per quanto riguarda i governi nazionali e i partiti, mentre rimane piuttosto alta quando si va a vedere il dettaglio relativo alle amministrazioni locali.



La media Ocse sulla fiducia delle popolazioni rispetto all’operato delle istituzioni nazionali e locali

Secondo i dato Ocse – infatti – ad oggi su 30 dei 38 paesi del network solamente il 39% della popolazione nutre una “moderata o alta” fiducia verso le istituzioni nazionali (come Governo, Parlamento e partiti politici), a fronte di un 44% sfiduciato e di un ulteriore 16% che si dice neutrale; mentre dal punto di vista dei servizi amministrativi locali (dunque Polizia, sanità, sistema giustizia, scuole e quant’altro) la fiducia schizza addirittura a poco più del 65% rispetto ad un misero 22% di sfiducia.



Interessante notare – sempre dai dati sulle istituzioni pubbliche raccolti dall’Ocse – come solamente il 37% della popolazione si fida del Parlamento e addirittura solo il 24% dei partiti politici, con solo il 30% degli intervisti che crede che il proprio sistema politico di riferimento sia pronto all’ascolto e al dialogo attivo sui problemi sociali; il tutto – poco sorprendentemente – con cali ancor più significativi se si considera solo l’opinione delle classi sociali svantaggiate come le donne, chi ha un basso reddito e chi un basso livello di istruzione.

Fiducia e sfiducia nelle istituzioni in Italia: bocciate le amministrazioni locali

In questo contesto di calo generale della fiducia nelle istituzioni – grossomodo i dati positivi possono essere aumentati di un paio di punti l’uno per avere i dati raccolti dall’Ocse nel 2021 – alcuni paesi come la Francia, il Belgio, l’Australia e il Canada hanno incassato dei positivi aumenti rispetto alla prima edizione del report; tutt’altro discorso vale per il caso italiano che nell’arco di pochi anni ha visto calare drasticamente quasi tutti gli indicatori, in misura tuttavia maggiore dal punto di vista delle amministrazioni locali rispetto a quelle nazionali.

Nel dettaglio: in Italia la sfiducia verso le istituzioni nazionali aumenta fino al 48% ma sale addirittura fino al 37% se ci soffermiamo sugli organi amministrativi locali (con conseguente e lineare calo di 4 e 15 punti nel dato sulla fiducia in entrambi i casi), ed è interessante notare anche che a livello di opinione nei confronti del Parlamento nazionale nel nostro bel paese cala sensibilmente la sfiducia e aumenta lievemente la fiducia rispetto alla media dei 30 paesi presi in analisi.