Via libera della Commissione Ue alla fusione tra Ita Airways e Lufthansa: l’Antitrust ha approvato ufficialmente l’operazione che porterà il colosso tedesco ad acquisire il controllo del vettore italiano, che fa capo al ministero dell’Economia. L’annuncio è arrivato proprio da Bruxelles, con un giorno d’anticipo rispetto alla data della decisione che era stata fissata al 4 luglio. In questo modo cambieranno gli equilibri nei cieli d’Europa, proprio per questo la Commissione europea aveva voluto approfondire ogni aspetto e le ricadute di questo affare, non solo a difesa dei consumatori, ma anche per scongiurare ricorsi dei rivali, a partire dalle compagnie low cost. Intervenuto in conferenza stampa con Carsten Spohr, CEO di Lufhtansa, e Antonino Turchi, presidente di Ita Airways, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso la sua soddisfazione per la chiusura positiva di «una storica annosa vicenda», una conclusione che rappresenta «un successo per questo governo» e per l’Italia. Il ministro è convinto che Lufthansa possa sviluppare il traffico aereo e rendere Roma un hub di riferimento per gli altri continenti. Giorgetti ha ammesso quanto sia stato complesso e «travagliato» il percorso, ma si chiude con un grande successo.
Per quanto riguarda il colosso tedesco, lo ha definito «un soggetto altamente affidabile» che consentirà al nostro paese di far parte di un grande gruppo, «che dà garanzie». La nascita di Ita era legata anche alla necessità di porre fine agli aiuti di Stato per Alitalia, ora né Ita né Lufthansa ne necessiteranno, perché «problemi di questo tipo appartengono al passato». Per quanto riguarda le problematiche da affrontare, Spohr segnala che Ita ne ha meno sui costi, ma più sui ricavi, visto che è piccola per competere a livello internazionale e nazionale, quindi la sfida di Lufthansa è di portare il vettore italiano a un «livello accettabile». Infatti, dovrebbe passare al 28-30%, rispetto al 14% attuale, per quanto riguarda i collegamenti intercontinentali. Turicchi, dal canto suo, ha evidenziato che la fusione tra Ita e Lufthansa consente all’Europa di diventare più competitiva, perché aveva bisogno di rafforzarsi e così lo ha fatto: «Vede un gruppo già forte rafforzarsi ulteriormente entrando in uno dei mercati più forti al livello europeo». Dunque, l’operazione è stata guidata dalla logica, così pure la scelta del partner industriale.
ITA-LUFTHANSA, CHE COSA CAMBIA SULLE ROTTE
Il via libera alla fusione tra Ita Airways e Lufthansa è legato al rispetto di alcune condizioni, proposte dal Ministero dell’Economia e dal colosso tedesco pur di avere semaforo verde: i due vettori cederanno 15-17 coppie di slot a Milano, cioè 30-34 voli giornalieri, per far spazio a un terzo operatore, che potrebbe essere ad esempio Easyjet; inoltre, è prevista l’apertura a vettori concorrenti anche per voli a corto raggio e sulle destinazioni transatlantiche. In quest’ultimo caso, la via d’uscita potrebbe essere una compagnia che offre voli diretti sulle stesse rotte o un’altra con uno scalo in Europa a prezzi competitivi e con un aumento di tempi non oltre le 3 ore previste rispetto a un volo diretto.
Comunque, il closing effettivo dovrebbe avvenire entro novembre: una volta versati i primi 325 milioni di euro nelle casse di Ita Airways per la prima quota del 41%, l’azienda tedesca Lufthansa prenderà subito il controllo e nominerà l’ad di Ita e un altro membro del cda a 5. Avrà tempo, invece, fino al 2033 per assumere il controllo totale, per il quale è previsto un esborso complessivo di 829 milioni.