L’amministratore delegato di Ryanair Michael O’Leary spara a zero contro Alitalia e la neonata Ita, Italia Trasporto Aereo che dal 15 ottobre sostituirà la compagnia di bandiera. Da parte del CEO dell’azienda irlandese è arrivato l’ennesimo attacco, nei giorni in cui nel nostro paese si discute sul travaso dei dipendenti da una compagnia all’altra. In un’intervista al Corriere della Sera O’Leary ci va giù pesante: “Alitalia è tra i brand più famosi d’Italia, ma è sempre stata una compagnia di m… Ma ora non vediamo l’ora che il passaggio di consegne tra Alitalia e Ita avvenga nel modo più rapido possibile. In Ryanair siamo impegnati a tornare ai valori pre-Covid e chissà forse siamo diventati più vecchi e maturi”.



Da parte dell’amministratore delegato di Ryanair O’Leary è arrivata anche la spiegazione di quelle che sono state le mosse dell’azienda nella gara per il brand Alitalia, con una prima offerta di acquisizione fatta. Ma era un diversivo: “Sì, ma solo come azione di disturbo, per tentare di far pagare a Ita di più per rilevare il marchio”. Il manager irlandese ha poi sottolineato: “Siamo grandi e famosi in Italia, non abbiamo bisogno di quel nome”. (aggiornamento di Luca Bucceri)



Ad di Ryanair “Entro 3-4 anni farà la fine di Alitalia”

Secondo l’ad di Ryanair, la compagnia aerea Ita, nata dalla ceneri di Alitalia, è destinata a fallire e ad essere venduta. “Alitalia e Ita sono due facce della stessa medaglia, anche la nuova compagnia riceverà soldi pubblici come la vecchia ma alla fine anche Ita fallirà”, queste le parole ai microfoni dell’Adnkronos di Michael O’Leary, amministratore delegato della nota compagnia low cost, secondo cui “nel medio termine di sicuro Ita non farà utili: i conti non saranno sostenibili e avrà di nuovo bisogno dei soldi pubblici”.



Il manager irlandese ha aggiunto: “E’ l’ennesimo 6 round di aiuti concesso ad Alitalia, ma l’Europa continuerà ad autorizzarli fino a quando, alla fine, sarà venduta a Lufthansa o Air France”. La cessione potrebbe arrivare entro il 2025: “Entro 3-4 anni non penso che Ita resterà una compagnia indipendente”, ricordando che “nel post-covid Ita sarà il 60% della compagnia precedente, e questa riduzione di capacità è una sfida per Ryanair per cogliere le opportunità”. O’Leary ha quindi specificato che la sua compagnia “non è interessata al marchio di Alitalia”, trattandosi di una società che “alla fine non ha asset di valore. A parte gli slot, che speriamo vengano riassegnati in tempi brevi, per poter crescere sul vostro mercato”.

“ITA SARA’ VENDUTA”, O’LEARY: “NON FUNZIONA SOTTO IL CONTROLLO PUBBLICO”

Secondo l’ad di Ryanair, l’aspetto “governativo” dell’ex Alitalia porterà al fallimento della stessa: “Le linee aeree non possono funzionare se operano sotto il controllo pubblico. Basti vedere cosa è successo a British Airways, che non ha avuto più bisogno di aiuti di stato dopo essere stata privatizzata. In Alitalia hanno speso soldi per le uniformi, si sono preoccupati di soddisfare i lavoratori e non i clienti”.

In merito ai voli italiani, il manager di Ryanair ha invece spiegato: “In Italia abbiamo visto una ripresa molto forte, e al momento registriamo una alta richiesta dal Nord Europa verso il vostro paese”, aggiungendo, sempre in merito alle tratte riguardanti il Belpaese “che le prenotazioni della stagione estiva si allungheranno a settembre e ottobre. Chi prima del covid avrebbe viaggiato in autunno verso l’Asia o l’America oggi è in un certo senso forzato a restare in Europa e l’Italia è in cima alla sua agenda”.