Un’improvvisa rivoluzione, la settimana scorsa, ha scosso la compagnia aerea ITA Airways durante l’assemblea degli azionisti, con importanti cambiamenti sia nel Consiglio di amministrazione che nella dirigenza. ITA Airways, nata dalle ceneri di Alitalia, ha annunciato la rimozione dell’ex Amministratore delegato Fabio Lazzerini, nonché la riduzione del Cda portandolo da cinque a tre membri.
Il nuovo Cda sarà ora composto da soli tre membri, con Antonino Turicchi come Presidente, il quale sarà affiancato da Valeria Vaccaro e Francesco Spada rispettivamente dirigenti del Mef e della presidenza del Consiglio.
La decisione, secondo il racconto di ITA, sarebbe giustificata da un accordo intercorso tra il ministero dell’Economia e delle Finanze e Lufthansa, il colosso tedesco dell’aviazione. Questo accordo dovrebbe prevedere che Lufthansa, in seguito alla sottoscrizione di un aumento di capitale riservato, entrerà nell’azionariato di ITA Airways ed esprimerà altri due consiglieri, uno dei quali assumerà il ruolo di Amministratore delegato.
Tuttavia, dietro questi cambiamenti apparentemente ordinari si nascondono tre colpi di scena distinti, destinati a gettare ulteriore luce sulla situazione complessa della compagnia di bandiera.
Il primo colpo di scena ha visto il congedo del prof. Ugo Arrigo, membro del Consiglio di amministrazione nominato direttamente da palazzo Chigi. Arrigo, noto docente universitario di finanza e contabilità pubblica, ha seguito attentamente il dossier di Alitalia-ITA Airways sin dall’inizio e sembra aver criticato questa scelta di un Cda a 3 membri.
Infatti, il Presidente Turicchi, grazie alla complicità con il Ministro Giorgetti, avrebbe avuto mano libera per poter guidare una compagnia aerea ancora in fase di riorganizzazione, e ancor prima dell’ingresso di Lufthansa.
All’epoca operazione Alitalia del 2008, il prof. Arrigo esternò in pieno contrasto con il Governo le sue perplessità sull’operazione nel suo complesso, tale che si rivelò profetica, sollevando dubbi sulla riuscita dell’operazione dei “capitani coraggiosi”. Arrigo si è quindi rifiutato di restare in minoranza e ha comunicato la sua indisponibilità a fare da terzo incomodo. Arrigo sarà ancora una volta il portavoce della verità<?
La seconda sorpresa è stata la mancata riconferma di Frances Ousleey, una manager con vasta esperienza nel settore dell’aeronautica, soprattutto nel mondo delle low cost, essendo stata manager di Easyjet. Ousleey era considerata una possibile sostituta di Lazzerini, in attesa della nomina del nuovo Amministratore delegato, probabilmente Joerg Eberhart, ex numero uno di Air Dolomiti e protagonista delle trattative tra Lufthansa e ITA Airways. La sua esclusione ha sollevato interrogativi sulla futura struttura dirigenziale della compagnia aerea.
Il terzo colpo di scena ha riguardato proprio l’ex Amministratore delegato Fabio Maria Lazzerini, che ha lasciato la compagnia di “comune accordo” firmando le proprie dimissioni. Insomma, tutto fa pensare a una lauta buona uscita con tanto di manleva sulle operazioni gestite. Tutte le sue deleghe operative sono state trasferite ad Andrea Benassi, attuale Chief Network, Fleet and Alliances Officer, che diventerà il nuovo Direttore generale. Inoltre, Francesco Presicce, lo stesso che ha curato il sito web di ITA e il sistema delle prenotazioni, che attualmente non consente di poter cambiare preotazione e/o biglietto on-line, è stato invece nominato Accountable Manager, ruolo precedentemente ricoperto da Lazzerini.
La scelta di affidare la compagnia di bandiera ai burocrati e di promuovere figure interne con poca esperienza nei ruoli affidati, che potrebbero essere temporanee rispetto all’ingresso di Lufthansa, solleva domande sulla continuità e stabilità della gestione. L’ipotesi di un temporary management esterno, che avrebbe guidato con esperienza e professionalità ITA Airways durante la transizione, con Lufthansa, sembrava la soluzione più coerente.
Inoltre, fonti vicine ai partiti hanno ipotizzato che il Presidente Turicchi potrebbe aver cambiato rotta e che non intenda più cedere la leadership di ITA Airways. Questa presa di posizione del riconfermato Presidente di ITA arriva all’esito di una serie di ragionamenti che vedrebbero le nomine future delle partecipate a esclusivo appannaggio della Presidente Meloni e del suo partito, Fratelli d’Italia. Questo cambiamento di strategia di Turicchi potrebbe essere proprio il segno di consapevolezza riguardo alle prospettive di carriera del Presidente di ITA, che all’epoca della sua prima nomina ambiva alla massima carica all’interno di Cassa depositi e prestiti e aveva dichiarato di essere solo di passaggio. Infatti, la scelta per un ruolo così importante non potrebbe mai ricadere su Turicchi che non è in quota né Fratelli d’Italia, né Presidenza del Consiglio.
Tuttavia, la situazione finanziaria di ITA Airways potrebbe non essere tutta rose e fiori come Lazzerini andava sostenendo: la compagnia aerea infatti si troverebbe di fronte a una semestrale che, secondo voci di corridoio, sarebbe peggiore del previsto, obbligandola a chiedere al Governo ulteriori finanziamenti per non dover modificare l’accordo con Lufthansa.
Inoltre, la ricerca di 4 miliardi di finanziamenti per l’acquisto degli aeromobili è un compito arduo, servono banche e istituti di credito di alto livello e ITA Airways ha già anticipato oltre 200 milioni di euro per questa operazione.
Questi sviluppi avranno un ruolo determinante nel futuro della compagnia aerea e della sua transizione verso la privatizzazione. Infatti, chi gestirà questo dossier relativo al finanziamento degli aeroplani gestirà, oltre alla quota capitale, una forchetta di interessi passivi compresa tra 1 miliardo e circa 1,7 miliardi di euro in 15 anni. Insomma, soprattutto per le banche un buon incentivo per metterci le mani sopra.
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