La partita che assegnerà la maggioranza delle azioni di ITA Airways al Consorzio Certares si appresta a giungere alla fase finale.
A brevissima scadenza, infatti, il team formato da Greg O’Hara, Air France e Delta Airlines entrerà in ITA per verificare i conti e quindi redigere un’offerta finale che dovrà comprendere la valutazione effettiva della compagnia detenuta attualmente dal Mef. I nodi da sciogliere a questo punto diventano esclusivamente tecnico operativi.
I quesiti sono quelli di sempre e cioè quali sono i piani di Certares per ITA, l’aumento di flotta, il personale e il network. Inoltre, ci sono altri nodi da sciogliere ovvero chi sarà il nuovo management che verrà individuato dal fondo per guidare la compagnia, se il marchio Alitalia verrà in qualche modo utilizzato o andrà perso per sempre e quale sarà il ruolo di ITA nella nuova galassia di Air France-Klm-Delta dopo che il Consorzio Certares avrà concluso le operazioni acquisizione.
In ultimo, è davvero chiusa la partita di ITA con il gruppo formato da MSC e Lufthansa?
Con la vittoria schiacciante del centrodestra alle ultime elezioni politiche bisognerà attendere la nomina del presidente del Consiglio ma anche dei vari Ministri per comprendere quali saranno gli attori di questa seconda parte della vicenda. I ben informati, infatti, azzardano già il toto-nomine e che dovrebbero riguardare Economia, Sviluppo economico e Trasporti.
Al dicastero di Porta Pia i palpabili sono più di qualcuno, da Maurizio Lupi che nel 2013 era già stato ministro dei Trasporti con il Governo Letta, quello definito delle larghe intese, per finire al deputato di FdI, Fabio Rampelli che ha sempre seguito le sorti di Alitalia molto da vicino.
In via Veneto invece il nome dell’economista Fabio Pannetta aleggia ormai da tempo e si vocifera che sia stata proprio Giorgia Meloni ad averlo coinvolto per poter guidare con autorevolezza e rigore, ma soprattutto con una visione futura, il Mef.
Il ministero dello Sviluppo economico dovrebbe andare ad un esponente della Lega o di Forza Italia, ma in pole position c’è anche Guido Crosetto fedelissimo amico di Giorgia Meloni e co-fondatore di Fratelli d’Italia.
Ecco quindi che nella partita di ITA, Giorgia Meloni, che quasi certamente farà il Primo ministro, potrà far pesare la sua influenza nelle future scelte su ITA anche se si registrano alcune schermaglie che si stanno consumando nelle ultime ore proprio con i sindacati ai quali evidentemente ancora non andata giù che il Governo abbia scelto la cordata franco-americana al posto del duo formato da MSC e Lufthansa.
Infatti, non è passata inosservata la nota di Cgil, Uil e Ugl, inviata alla volta di ITA, dove i sindacati lamentano alcune inadeguatezze salariali, paventando in caso di mancato adeguamento delle retribuzioni disaffezioni ed esodi a breve scadenza da parte del personale navigante.
Questa nota stranamente giunge a margine dall’incontro fissato in ITA per il 28 settembre per accedere alla data room alla quale parteciperanno il Consorzio Certares assieme a Delta e Air France per valutare le potenzialità della compagnia di bandiera. Come detto su ITA Airways però il Gruppo MSC non ha ancora perso tutte le speranze e apre anche alla possibilità di acquisire un’altra compagnia in alternativa.
È infatti di questi giorni la notizia che MSC abbia raggiunto un accordo con Atlas Air, società del Gruppo Atlas Air Worldwide Holdings, Inc. che addestra sui Boeing 747 i piloti dell’Air Force One, per commercializzare il prodotto cargo con il brand Msc Air Cargo, la cui divisione sarà affidata a Jannie Davel, che in passato ha già ricoperto incarichi simili in Delta Cargo, Emirates SkyCargo e DHL.
Pierfrancesco Vago, presidente di MSC Crociere, attraverso una lunga intervista rilasciata al magazine svizzero Handelszeitung, ha voluto spiegare perché il gruppo fondato dal suocero Gianluigi Aponte abbia deciso di entrare nel settore delle compagnie aeree. Nell’intervista ha proseguito dicendo: “Vedremo, su ITA non è ancora detta l’ultima parola. In ogni caso, siamo ancora interessati ad acquisire una partecipazione in una compagnia aerea. Se non dovesse funzionare con ITA, potrebbe funzionare con un’altra compagnia aerea”. La strategia dietro l’interesse per ITA Airways, invece, è stata riassunta con queste parole: “L’acquisizione di ITA ci permetterebbe di offrire ai nostri clienti un’esperienza di viaggio senza soluzione di continuità. Un servizio che si estenderebbe dalla porta di casa alla porta della cabina di una delle nostre navi. Basti pensare alla questione dei bagagli: quando volate con noi, le vostre valigie viaggiano dall’aeroporto alla vostra cabina di crociera. Inoltre: una compagnia aerea ha senso anche per la nostra MSC Shipping per il settore cargo. Se non sarà ITA, lo sguardo del gruppo si rivolgerà a qualche altro vettore che possa vantare un network globale”.
Ecco quindi che le parole dell’AD di MSC pesano come macigni sulla trattativa in quanto da parte del gruppo Aponte la partita sembrerebbe tutt’altro che conclusa.
Tedeschi o Americani? Questo avrà poca importanza per l’attuale Presidente di ITA Alfredo Altavilla, le sue dimissioni sarebbero ormai una questione solo formale in attesa del passaggio del testimone ai nuovi soci, difficile per lui rimanere con questo nuovo Governo rappresentato da esponenti che in più di qualche circostanza ne hanno chiesto le dimissioni.
Diversa, ma non più di tanto anche la posizione di Fabio Lazzerini, attuale Ceo di ITA il quale con questo nuovo Governo, avendo perso l’influenza politica che gli veniva dall’area di Dario Franceschini, si dice che in queste ore stia cercando accreditamenti sul versante del carro dei vincitori. Lazzerini, infatti, potrebbe non trovare una collocazione nel giro delle nuove nomine.
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