Accantonando per un attimo i problemi finanziari che stanno attanagliando ITA, che è sempre alla ricerca di risorse finanziare per sostenere i propri investimenti, la notizia del giorno è lo spostamento della dead-line della cosiddetta “Fase 1” da parte della DG Comp di Bruxelles che si è data più tempo per poter analizzare il dossier ITA-Lufthansa. E quindi potrebbero esserci delle novità…



Gli uffici della DG Comp, complici anche le vacanze natalizie, si sono voluti dare più tempo per elaborare una risposta al delicato dossier ITA-LH. Infatti, Lufthansa e il Governo italiano, proprio per evitare di arrivare oltre il 31 maggio 2024, data di scadenza del contratto con Lufthansa, hanno inviato alla volta di Bruxelles un documento contenente degli impegni precisi che di fatto vedono ITA e Lufthansa rinunciare fin da subito agli slot che da Milano Linate collegano Francoforte, Monaco e Düsseldorf, e anche slot da Roma Fiumicino verso Francoforte, Monaco e Zurigo, ma ci sarebbero dei sacrifici non meglio evidenziati e non confermati dalle fonti interessate che porterebbero alla rinuncia di alcuni voli su determinate rotte intercontinentali. La stessa DG Comp ha ritenuto utile sottolineare come la nota congiunta delle parti coinvolte (ITA-LH) sia meritevole di attenta valutazione da qui la decisione di procrastinare la decisione sulla valutazione in “Fase 1” alla data del 29 gennaio 2024.



Se, invece, si dovesse andare alla “Fase 2” potrebbero passare altri 90 giorni lavorativi che decorreranno a partire dalla nota di risposta che i soggetti coinvolti invieranno alla volta della Commissione dopo la notifica delle prime valutazioni rispetto alla “Fase 1”. Se la “Fase 1” si concluderà positivamente, Lufthansa dovrebbe fare il suo ingresso nell’azionariato di ITA entro marzo del 2024, ma forse anche prima proprio per poter organizzare meglio i voli della stagione estiva. Se poi volessimo essere proprio pessimisti, qualora si dovesse invece andare alla “Fase 2” e facendo un rapido calcolo, il tutto si potrebbe concludere nei primi giorni di giugno del 2024, ma a questo punto il contratto siglato tra il Mef e Lufthansa con scadenza 31 maggio 2024 sarà formalmente concluso per decorrenza dei termini e quindi si dovranno ri-siglare gli accordi.



Va ricordato che Lufthansa è una società quotata e deve sottostare a tutta una serie di formalità che sono soggette al vaglio degli organi di controllo interni. Se un contratto è scaduto o si rinnova oppure si ri-scrive. A quel punto o Lufthansa accetterà di firmare una proroga alle stesse medesime condizioni oppure tutto andrà nuovamente ridiscusso e i tempi quindi si potrebbero allungare.

Ma qual è effettivamente il nocciolo della questione e perché l’Ue prende tempo per dare il via libera alle nozze tra ITA e Lufthansa? La riposta andrebbe ricercata nell’analisi che abbiamo svolto sui 3 principali gruppi di compagnie aeree in Europa e cioè il Gruppo Lufthansa, il Gruppo IAG e il Gruppo Air France-KLM. L’analisi fa emergere una situazione che se si dovesse verificare potrebbe mettere in seria difficoltà proprio il gruppo che fa capo alla compagnia aerea francese e cioè Air France.

Attualmente, infatti, Air France può contare su un numero di voli settimanali di gruppo di oltre 1.755 voli che corrisponde a una quota di mercato del 28% rispetto al totale dei tre gruppi messi assieme. Il Gruppo Lufthansa invece detiene già una quota di mercato del 36% con più di 2280 voli settimanali mentre il Gruppo IAG che fa capo a British Airways, e che ha sede a Madrid, ha una quota di mercato del 30%, con più di 1.920 voli.

Nello scenario post-acquisizioni, quindi ipotizzando che Air Europa passi sotto il cappello di IAG e che ITA vada sotto Lufthansa, ecco che la situazione per Air France peggiora e non di poco. Infatti, Air France scenderebbe a 1.580 voli settimanali, registrando una quota di mercato del 25%, contro il 42 % di Lufthansa (+6%) con più di 2.640 voli alla settimana. Non si scosta di molto il Gruppo IAG, che invece salirebbe così al 30% con un numero di voli pari a 1.927 voli a settimana.

Analizzando anche le fotte di gruppo nello scenario post-acquisizioni possiamo notare che la flotta aerea più numerosa appartiene invece al Gruppo IAG con 662 aeromobili con una quota di mercato del 45%. Air France-KLM invece registra “solo” 424 aeromobili con una quota di mercato del 17% rispetto alle concorrenti, mentre il Gruppo Lufthansa acquisendo ITA andrebbe a totalizzare una flotta complessiva di 560 aeromobili con una percentuale del 38%.

È facile quindi intuire dai numeri che emergono da questa analisi che i francesi stiano facendo di tutto per far saltare le nozze tra ITA e Lufthansa, così come vorrebbero mandare a monte anche l’acquisizione di Air Europa con il Gruppo IAG. È anche facile intuire come in questo scenario la Commissione giudicatrice che è detentrice di poteri forti e intrecci politici sia in estrema difficoltà nel poter dare il via libera ad una fusione che metterebbe per la prima volta i francesi in una angolo nell’ambito delle attività aeronautiche europee.

La sensazione, quindi, è che il dossier abbia avuto in queste ultime ore un’accelerazione importante. I tedeschi infatti avrebbero spinto sull’acceleratore per poter chiudere il dossier già nella “Fase 1” proprio per il fatto che ITA altrimenti potrebbe ritrovarsi in difficoltà di cassa.

Infatti, secondo alcune stime, la cassa di ITA non rispecchia una logica di pagamenti regolari. Quindi, i fornitori potrebbero essere pagati a 60 giorni così come anche con tempi più lunghi. Leasing a parte, è impensabile che ITA paghi con tempi più brevi e questo ovviamente può incidere anche positivamente sulla reale disponibilità di denaro in cassa. Immaginiamo che ITA nel 2023 abbia totalizzato un volume circolare di circa 5 miliardi di euro, in base a tale volume dovrebbe avere una cassa costante mensile che equivale ad almeno il 10-15% di quell’importo. Al di sotto di quella soglia significa che l’azienda sta spedendo di più di quello che incassa. Al momento ITA in cassa potrebbe avere circa 200-300 milioni di euro, ma questi denari non basteranno se si dovesse posticipare la decisione di Bruxelles alla “Fase 2”, quindi l’ingresso del nuovo socio sta diventando sempre più inevitabilmente necessario.

Va ricordato che Lufthansa e il ministero dell’Economia e delle Finanze nel maggio 2023 hanno siglato un contratto che prevede l’ingresso del colosso tedesco in ITA attraverso un aumento di capitale riservato da 325 milioni di euro in cambio del 41% delle azioni della compagnia di bandiera. L’accordo prevede che poi Lufthansa, in un secondo momento possa salire al 90% per poi prendere anche il restante 10% entro il 2033. Nella prima fase di ingresso che è quella per l’appunto soggetta all’approvazione Ue il Governo potrà contare su 3 membri del Cda (incluso il Presidente), mentre Lufthansa avrà gli altri 2 tra i quali potrà nominare l’Amministratore delegato con ampi poteri di gestione.

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