Dopo una pausa per vedere gli eventi e reazioni sulle comunicazioni inviate da me alle autorità competenti, oltre che agli articoli per spiegare in varie salse perché non vada portata avanti un’operazione di alienazione di un asset strategico quale l’ultima linea aerea statale e suscitare un minimo di orgoglio nazionale evidenziando tutti i vantaggi di non svendere ITA, Alitalia inclusa, a un colosso aeronautico come Lufthansa, credo che a questo punto occorra capire che se non cambiano idea è perché per il Governo sono più importanti altri capitoli di spesa rispetto a quello del trasporto aereo, che potrebbe avere un impatto importante sull’economia.



Evidentemente non è così per loro e ritengono, quindi, sia meglio vendere.

Negli ultimi giorni si è dovuto assistere a uno spettacolo indecoroso sul problema degli aumenti salariali e l’eventuale sciopero, poi disdetto. Credo nessuno abbia capito veramente che non si è fatto altro che distruggere le poche speranze di prendere in considerazione la possibilità di rilanciare ITA e Alitalia, pretendendo di un colpo dei diritti che, anche se sacrosanti, dovrebbero essere riconosciuti mano a mano che la compagnia ottiene dei ritorni sul mercato.



Invece, il Governo sarà ora sempre più convinto a liberarsi di questa grana e darla a un altro, cioè Lufthansa, che investendo pochissimo si papperà un mercato con più potenziale della stessa Germania e il marchio Alitalia che vale moltissimo. Mi sarei aspettato da questi lavoratori e sindacati un negoziato teso al rilancio di Alitalia senza svendita e invece sono emersi solo puri interessi personali economici senza capire che tutti dobbiamo fare uno sforzo se vogliamo la nostra compagnia indipendente con buoni numeri e la possibilità di generare lavoro futuro e non solo momentaneo.

Tra il 1986 e il 1991, dall’età di 19 anni, ho vissuto e lavorato in Germania e posso confermare che è un grande Paese e lavorare li è una grande scuola e se oggi sono riuscito a fare bene lo devo in gran parte a quello che ho imparato lì, ma non posso nascondere che viverci non era cosi facile, perché ti sentivi sempre come “tollerato”.



Oggi sicuramente molte cose sono cambiate, ma considerando che l’Italia non è mutata in meglio e non abbiamo dimostrato in Europa di avere investito bene, lo sguardo dei tedeschi verso di noi sarà lo stesso, quindi non credo che Lufthansa ci vedrà come affidabili tra i vecchi pregiudizi e le nostre colpe. Se il nostro Governo analizzasse bene la situazione dovrebbe evitare a tutti i costi questa fine per ITA e soprattutto Alitalia.

Gli annunci di Lufthansa non corrisponderanno alla verità e ritornare poi indietro sarà molto difficile e più oneroso e chissà come i cittadini lo giudicheranno. Capisco che il Governo ha tanti problemi economici da risolvere e una storia perdite di Alitalia senza fine non aiuta a pensare in modo diverso, ma, come già ribadito in passato, oggi si può rilanciare Alitalia e migliorare ITA con un management che controlli meglio l’operato e con i lavoratori parte dell’azionariato.

Invito il Governo ad aprire un dibattito dove offrire ai lavoratori migliorie graduali e azioni e ai sindacati una tregua fino agli obbiettivi da prefissare in cambio dell’impegno a non vendere a Lufthansa e a nessun gruppo egemone aeronautico e a portare Alitalia nuovamente a volare. La nuova dirigenza aiutata dal Governo dovrebbe iniziare conversazioni con altre 4 o 5 linee aeree europee ancora non vincolate a qualche gruppo per una nuova alleanza, prima che quest’ultime vengano assorbite dai colossi aeronautici europei o mondiali.

Proprio in questi giorni c’è stata l’entrata di Air Europa nel gruppo IAG, quindi ormai la Spagna è dominata da loro e il Regno Unito e Irlanda quasi. Ora ci sarà una battaglia tra Air France-KLM e Lufthansa su TAP e SAS. Più il tempo passa con le incertezze economiche mondiali, più le compagnie medie e piccole verranno mangiate dalle grandi, quindi occorre avviare subito contatti per creare la quarta alleanza aerea in Europa, che aiuterebbe noi e queste compagnie. A richiesta delle autorità competenti sono disponibile a mostrare nei dettagli questa opzione.

Il piatto di ITA è molto importante perché a parte l’avere il marchio Alitalia siamo il terzo mercato Ue dopo Germania e Francia e chi la prende evita che sia qualcun altro a farlo, ma senza svilupparla, bensì per tenerla occupata e controllata perché rimarrebbe sempre una linea di Serie B.

A essere onesto mi aspettavo da questo Governo una linea di indipendenza, ma non la vedo. Solo essendo indipendenti e creando una nuova alleanza possiamo contare.

antilleanatlantic@outlook.com

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