La situazione continua a essere tesa e bloccata per Lufthansa che cerca di privatizzare la compagnia aerea di bandiera italiana ITA Airways di proprietà al 100% del Mef. Mentre i rappresentanti della Commissione europea rimangono in silenzio, sembra inevitabile che la questione non verrà risolta fino a dopo le elezioni europee, quando si spera che verranno creati nuovi equilibri all’interno delle istituzioni comunitarie. Le motivazioni addotte da Bruxelles per ritardare la decisione sulla fusione tra ITA e Lufthansa sembrano piuttosto pretestuose a causa della presunta limitazione della concorrenza nei cieli.
Questa tesi è avvalorata da una serie di dati relativi all’equilibrio del mercato europeo dei voli, soprattutto quelli internazionali a lungo raggio. Tali dati sono stati elaborati da esperti del settore e sono stati raccolti in un documento di sette pagine. Anche chi scrive, e che da tempo segue il dossier ITA, ha partecipato alla stesura di questo documento e può confermare che i dati raccolti dimostrano con molta chiarezza come la motivazione addotta dalla Commissione europea sia totalmente infondata, in considerazione del livello di liberalizzazione del mercato del trasporto aereo italiano che è attualmente uno dei più elevati all’interno dell’Unione europea. Inoltre, sembra che Bruxelles dimostri una totale indifferenza nei confronti della sorte di ITA.
La decisione finale della DG COMP sulla “Fase 2” è prevista per il 6 giugno, dopo la scadenza dell’accordo tra Lufthansa e ITA alla fine di maggio e proprio in concomitanza con il voto per il rinnovo del Parlamento europeo. È altamente possibile che la Commissione decida di non pronunciarsi fino a tale data, e magari addirittura posticipare la decisione di qualche mese. Questo intervallo di tempo rappresenta un’eternità per ITA, una compagnia nata troppo piccola per mantenersi in piedi da sola e che, pertanto, rischia di dover rinegoziare gli accordi precedentemente concordati con i partner tedeschi.
Ma andiamo al sodo dei fatti. A partire dal 1996, anno in cui è stata data via libera alla liberalizzazione dei mercati, il trasporto aereo italiano si è più che triplicato, con la debolezza della compagnia di bandiera che ha favorito l’espansione delle compagnie low cost. Tuttavia, la Commissione si dice preoccupata che l’acquisizione di ITA da parte di Lufthansa possa ridurre la concorrenza nei servizi di trasporto aereo di passeggeri su diverse rotte a corto e lungo raggio dentro e fuori l’Italia.
Ecco uno scenario basato sui dati di Enac ed Eurocontrol. Nel 2023, l’Europa ha trasportato ben oltre 2,3 miliardi di passeggeri. Nello stesso anno, Ryanair ha avuto una media di 1.682 voli al giorno con un totale di circa 181 milioni di passeggeri, il 91% in più rispetto a quelli trasportati da ITA durante l’intero anno. Attualmente, Ryanair ha una quota di mercato dell’13% nell’Unione europea, mentre ITA copre solo il 3% del traffico aereo europeo totale. Considerando anche altre compagnie aeree low cost come EasyJet, WizzAir, Vueling e Volotea, insieme coprono il 29% del traffico aereo in Europa, trasportando poco più di 335 milioni di passeggeri. Aggiungendo le piccole compagnie aeree low cost, la quota di mercato dei vettori low cost in Europa sale al 40%.
Se esaminiamo ITA rispetto alle altre compagnie aeree, noteremo che nel 2023 la compagnia aerea italiana è in crescita e detiene una quota di mercato del 4%, mentre Lufthansa possiede il 24%, il gruppo IAG il 20%, Ryanair e Air France-KLM il 18%, WizzAir il 9% e EasyJet il 7%. Tuttavia, la privatizzazione di ITA e il suo ingresso nell’alleanza Star Alliance potrebbero rafforzare il vettore italiano e aumentare la concorrenza nel mercato.
Gli esperti hanno anche analizzato la situazione della concorrenza nel mercato interno italiano. Nel 2023, il totale dei passeggeri trasportati in Italia è stato di quasi 197 milioni, di cui quasi il 35%, pari a quasi 69 milioni di passeggeri ha viaggiato su voli interni, il 41,5% ha scelto destinazioni internazionali intra-Ue (82,3 milioni) e il 23,5% si è imbarcato su destinazioni intercontinentali o extra-Ue (46 milioni).
Per quanto riguarda i voli domestici in Italia, Ryanair ha trasportato circa 17,5 milioni di passeggeri, pari al 45% del mercato, mentre le low cost hanno trasportato complessivamente 38,6 milioni di passeggeri, che rappresentano il 56% dei voli nazionali. Questa posizione è fortemente di rilievo, date che in altri Paesi sono i flag carrier a presidiare questo tipo di mercato. ITA Airways nel 2023 invece è il secondo operatore domestico trasportando quasi 9 milioni di passeggeri, conquistando il 23% del mercato di settore.
Secondo la Commissione, la concorrenza con Lufthansa sui servizi di trasporto aereo passeggeri da e per l’Italia sarebbe compromessa dall’accordo proposto. Ciò potrebbe ridurre la concorrenza sulle rotte a corto raggio che collegano l’Italia ai Paesi dell’Europa centrale. Inoltre, su queste rotte, Lufthansa e ITA Airways si contendono il primato attraverso collegamenti non-stop, a cui si contrappongono i vettori low cost, come Ryanair. Il documento invece mette in evidenza che le rotte individuate dalla Commissione come problematiche sono quelle che collegano gli aeroporti dove opera ITA Airways ovvero Fiumicino e Linate, con gli hub di Lufthansa a Francoforte e Monaco. Pertanto, le dinamiche di concorrenza sono molto simili a quelle che riguardano i collegamenti con hub di rilevanza internazionale, come il Charles De Gaulle a Parigi e Heathrow a Londra.
In primis, si evidenzia che l’assenza di concorrenza nei grandi hub è dovuta al fatto che le maggiori compagnie hanno mantenuto gli slot che detenevano precedentemente alla liberalizzazione del mercato. Ebbene sì, dovrebbe essere questa la preoccupazione della Commissione Ue, anziché parlare di concorrenza solo in riferimento a ITA e Lufthansa. Pertanto, se Bruxelles dovesse esprimere un giudizio negativo sulla fusione, poiché questa disturberebbe la competizione, allora ITA non sarebbe in grado di stringere accordi con nessun altro vettore e nessun altro soggetto potrebbe aggregarsi con le compagnie che dominano i loro hub.
In relazione al lungo raggio, l’operazione ITA non sembra rafforzare o ridurre la concorrenza, ma piuttosto spostare le alleanze. In precedenza, ITA era alleata di Delta in Skyteam e concorrente di United. Tuttavia, entrando nell’orbita di Lufthansa per raggiungere Star Alliance, ITA smetterebbe di competere con United diventando, invece, un concorrente di Delta. Pertanto, non ci sarebbero cambiamenti significativi nel mercato e l’idea che la Commissione stia imponendo limiti per ridurre la concorrenza sembra priva di fondamento. Sembra che la Commissione non voglia turbare gli equilibri dei grandi vettori, ma allo stesso tempo sembra anche non avere interesse per le sorti di ITA che, in questo stato di indecisione, continua a consumare risorse.
Il Presidente Antonino Turicchi ha annunciato che il fatturato della compagnia è in crescita costante e la flotta presto subirà un aumento. Tuttavia, abbiamo deciso di analizzare più da vicino i prezzi applicati da ITA sui voli di lungo raggio da e verso Stati Uniti, il mercato principale della compagnia.
Questi prezzi infatti saranno presto oggetto di valutazione da parte della Commissione europea sulla concorrenza dei mercati. Abbiamo confrontato i prezzi di ITA sulla tratta Roma-New York con quelli degli altri vettori che operano in Italia sulla stessa destinazione e possiamo confermare che attualmente ITA non è tra le compagnie aeree che applicano i prezzi più concorrenziali. Ma non abbiamo fermato la nostra analisi qui, abbiamo deciso di andare oltre e abbiamo anche analizzato le tariffe praticate da ITA sulle città non servite da voli diretti e purtroppo abbiamo scoperto che i prezzi non sono vantaggiosi per i passeggeri che scelgono di utilizzare ITA come compagnia di interconnessione. Ed è comprensibile, in quanto in assenza di una precisa alleanza, ITA non riesce al momento a offrire al suo network tariffe vantaggiose che si traduce, comunque, in costi elevati per i passeggeri.
Se analizziamo il traffico sull’asse Italia-Stati Uniti del 2023, sorprende il fatto che, dei più di 4 milioni di passeggeri generati, la quota di mercato di ITA sia solamente del 22%, con appena 890 mila passeggeri trasportati. L’intero resto, pari al 78%, è stato invece acquisito dalle altre compagnie aeree che operano voli diretti o con uno scalo intermedio, mostrando la loro capacità di intercettare e soddisfare le esigenze dei passeggeri su queste destinazioni.
Per il 2024, una previsione stima un ulteriore aumento del traffico passeggeri sull’asse Italia-Usa in una forchetta del 10-15%, equivalente a un incremento di circa 5-600 mila passeggeri in più rispetto al 2023, raggiungendo quasi 4,6 milioni di passeggeri. Tuttavia, ITA dovrebbe poter trasportare solo circa 950 mila passeggeri, con un incremento del 7% rispetto al 2023, troppo poco per poter competere sul serio con le altre grandi compagnie aeree del mercato. Solo Delta, per esempio, nel 2023 ha trasportato più di 1,2 milioni di passeggeri tra Italia e Stati Uniti, edil dato continua a crescere.
La strategia commerciale di ITA al momento sembra concentrarsi su voli punto-punto con tariffe moderate, ma ci sono alcune criticità specie nella definizione delle tariffe medie. Ad esempio, se a fine febbraio le tariffe di economy di ITA superano quelle delle altre compagnie aeree, ci sono due possibilità: o i voli sono pieni e ITA può permetterselo, oppure cerca di fare cassa applicando prezzi più alti al complesso dei passeggeri. Nel primo caso la probabilità è bassa, considerando che ITA nel 2023 ha riportato un tasso di riempimento medio del 78-79% e considerando anche che quest’anno mancheranno tutti i passeggeri diretti su voli di lungo raggio in code-share con Delta e Air France. Concludendo sarà difficile per ITA raggiungere l’obiettivo dell’80-82% di tasso di riempimento e un fatturato di oltre 3 miliardi di euro se non modificherà la sua strategia commerciale rispetto alle tariffe praticate dagli altri concorrenti e se non troverà un modo per far entrare Lufthansa nel suo capitale azionario quanto prima.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI