Dopo tantissime notizie quasi tutte da profonda depressione e anche un po’ contrastanti sul futuro di ITA, ne arriva una dal Portogallo sulla TAP che mostra come il Governo lusitano e i vertici della compagnia, pur provenendo da una situazione fino al 2021 fallimentare, con lo Stato che ha ripreso totalmente il controllo del vettore, siano poi riusciti con una buona ristrutturazione a rimettere i conti a posto tanto da annunciare clamorosamente di utilizzare parte dei proventi – ben 48 milioni di euro – per aumentare le retribuzioni dei lavoratori, ammettendo i grandi sacrifici che hanno dovuto affrontare negli ultimi anni per i tagli salariali, e l’investimento di 1 milione per formazione, modernizzazione delle relazioni lavorative, programmi di mobilità interna.
Questa notizia è importante perché TAP è una compagnia aerea che negli anni è stata per molti versi simile ad Alitalia per quanto riguarda l’uso di cui è stata oggetto da parte della politica e dalle varie amministrazioni, forse con meno spirito di megalomania e spese folli, meno abusi di viaggi gratuiti di politici con famiglia e amici in quanto il Portogallo ha solo 10 milioni di abitanti.
Con un Presidente di centrodestra e un Primo ministro di centrosinistra socialista, il Portogallo ha un Governo molto stabile da alcuni anni e un incremento di arrivi turistici da primato in Europa. È riuscito, nonostante la grande concorrenza mondiale e delle low cost, il Covid e le concessioni degli aeroporti tutti in mano alla francese Vinci, a tenere la propria compagnia aerea saldamente in mano continuando a investire, con la consapevolezza che TAP, a parte essere un simbolo nazionale storico, è importante per la propria economia.
Ammetto che ci sono molte informazioni sul fatto che una volta ristrutturata la compagnia in parte va venduta, ma bene e al giusto prezzo, non svenduta come ITA. Specialmente ora che va bene, se si vende si daranno soltanto delle partecipazioni e il Governo manterrà il controllo e pretende che l’operativo sia sempre ai livelli migliori, tanto che se non sarà soddisfacente, lo Stato portoghese ne riprenderà il controllo maggioritario come è già successo in altre privatizzazioni.
Credo che questa realtà dovrebbe portare i nostri grandi cervelli ai comandi nel Governo e in ITA a fare un bagno di umiltà e capire dove stanno sbagliando, vedendo nell’operazione TAP forse le soluzioni per ITA e una rinascita di Alitalia tenendo il 100% della compagnia fino a una completa ristrutturazione con degli eventuali investitori minoritari, principalmente italiani o nel caso fossero stranieri non altre linee aeree di monopolio o presenti in Italia in modo massiccio.
In Portogallo non ci pensano proprio a cambiare nome alla compagnia perché sanno quanto vale il logo e simbolo TAP, in Italia tutto il contrario: con ITA un tradimento ai nostri simboli, perché potevano benissimo chiamare la nuova compagnia ALITALIA (2021), tanto la continuità si evince in tutto, a partire dai codici dei voli che sono ancora con AZ, e sono sicuro che se verranno resi noti i contratti tra ITA e Alitalia tutto sarà più che confermato. TAP è riuscita a creare un monopolio dei voli tra Europa e Brasile, Capo Verde e ha una grande presenza in Angola, Mozambico e Stati Uniti, essendo ad esempio l’unica compagnia che raggiunge ben 11 destinazioni in Brasile via Lisbona e Porto con voli delle volte anche bi e tri giornalieri per Sao Paulo e Rio de Janeiro. Riesce quindi a unire un mercato di 210 milioni di persone con 740 milioni in Europa in modo quasi esclusivo, perché altre compagnie europee o brasiliane volano solamente da massimo 3 scali in Brasile, mentre anche Alitalia in passato non ha mai creato e avuto un mercato suo esclusivo, anche se lo aveva davanti casa (l’Africa e il Medio Oriente).
TAP oggi grazie alla sua posizione utilizza gli A321LR (narrow-body) per destinazioni in Nord America, Brasile, Africa, mentre noi anche con Alitalia non abbiamo mai approfittato della nostra posizione facendo una rete fitta con aerei di medio raggio nel nostro bacino a disposizione e oggi ITA prenderà gli A321LR, ma nel suo piano industriale non si vede niente per fare un’operazione del genere. TAP ammette le brutte decisioni prese riguardo i tagli salariali e oggi investe sul capitale umano prima che su altro: tutto il contrario di ITA e Alitalia, dove i lavoratori non sono stati considerati e sono state prese decisioni assurde senza proporre loro un futuro in cambio di sacrifici, ma solo pura cassa integrazione, mentre si sta investendo su aerei senza avere il capitale umano adeguato efficiente con esperienza e i vari incidenti ultimi di scontri tra aerei dimostrano dove stiamo arrivando con l’aggravante di Governi che non vogliono investire sul trasporto aereo seriamente infondendo un’incertezza generale.
Forse il Governo italiano dovrebbe parlare con quello di Lisbona e con qualche altro per creare quella famosa alleanza di cui ho parlato in altri articoli e allontanare gli opportunisti che non vogliono l’Italia con una compagnia degna del potenziale italiano.
antilleanatlantic@outlook.com
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