ITALBASKET FUORI DALLE OLIMPIADI: POZZECCO CONFERMATO
“Analizzare e ripartire”. Questo il messaggio che Gianni Petrucci, presidente federale, ha lasciato a margine dell’eliminazione dell’Italia del basket dalle Olimpiadi 2024. La nostra nazionale ha mancato il grande obiettivo: se tre anni fa era andata in Serbia a battere la nazionale balcanica, tornando a giocare il torneo a cinque cerchi dopo 17 anni, questa volta a San Juan le cose sono andate male. La sconfitta contro Porto Rico ci ha dato immediatamente in pasto alla Lituania: il ko è stato davvero netto, senza appelli, e forse fa ancora più male pensare che poi sia stata la stessa Porto Rico ad andare alle Olimpiadi, battendo i baltici.
All’indomani del doloroso ko Gianmarco Pozzecco ha dato qualche attenuante all’Italia parlando di poco tempo per prepararsi, mentre Petrucci lo ha confermato: “La mia fiducia in lui resta immutata, con la parte tecnica c’è un programma che sarà portato in consiglio federale”. Parte tecnica di cui fa parte anche Gigi Datome, che questo gruppo lo conosce molto bene e che si è appena ritirato dal basket giocato; Petrucci, ricordiamo, aveva proposto il rinnovo di Pozzecco anche prima dell’eliminazione dal Preolimpico e dunque bisogna dire che in questo senso sia stato coerente, ma adesso è chiaro che bisogna iniziare a farsi delle domande specifiche.
COSA FARE PER RIPORTARE IL BASKET IN CIMA
Ovvero: cosa fare perché l’Italia del basket torni a essere competitiva? Proprio in questi giorni ricorreva il venticinquesimo anniversario del trionfo agli Europei; ecco, da lì gli azzurri ad eccezione dell’argento olimpico ad Atene 2004 hanno raccolto davvero poco. Intendiamoci: una nazionale corazzata l’Italia non lo è mai stata, ma un gruppo che poteva correre per i grandi tornei, e innanzitutto parteciparvi con costanza, quello sì. Nei giorni in cui la nostra Under 17 ha raggiunto la finale ai Mondiali, traguardo citato anche da Petrucci, è chiaro che si debba anche guardare a questi risultati: il problema è come incanalarli sul giusto binario.
Sembra di ascoltare i discorsi riguardanti l’Italia del calcio agli Europei, ma di fatto è così: le politiche devono necessariamente partire dal basso, ovvero dal promuovere realmente il basket ai più piccoli e fare poi in modo che chi abbia talento, voglia e dedizione possa arrivare sul serio, senza dover fare un’infinita gavetta per poi magari avere qualche minuti nelle serie minori. È un discorso davvero molto complesso, difficile da fare in poche righe; per il momento Pozzecco è confermato come CT e sicuramente è una decisione che ci trova favorevoli, il problema non è lui e forse non risiede nemmeno nel parco giocatori.