Anche Vittorio Sgarbi è tra i sostenitori di Italexit: si tratta di un’iniziativa di Italia Libera, un soggetto politico che tra i suoi obiettivi, come si può ben evincere dal nome della proposta, ha anche quello di indire un referendum di indirizzo “sul recesso dello Stato dall’Unione Europea”. Della volontà di uscire dalla Comunità naturalmente si parla a più riprese e per bocca di più soggetti; il tema è sempre di stretta attualità e le sue tinte si sono fatte decisamente più forti con la pandemia da Coronavirus, aprendo a tanti argomenti correlati che hanno forse avuto il loro apice nell’ormai ben nota vicenda del MES. Come si legge su Adnkronos, il progetto sarà depositato in queste ore presso la Corte di Cassazione ed è un’iniziativa che, come Italia Libera ha spiegato, è stata studiata a lungo con l’ausilio di esperti e accademici.
ITALEXIT, PRONTO IL PROGETTO PER IL REFERENDUM
L’indizione del referendum rappresenta il primo passo “per la riconquista della sovranità politica, fiscale e monetaria”; si legge inoltre che l’Italexit rappresenta una manovra necessaria al fine di consentire “un nuovo Rinascimento dell’Italia, culla della cultura e protagonista della storia”. Il movimento politico ha spiegato che questo progetto è un ripercorrere in senso inverso l’iniziativa del Movimento Federalista Europeo, e in seguito l’approvazione della legge costituzionale che, nel 1989, “fece apparire la costituzione dell’Unione Europea una libera scelta degli italiani nell’unico referendum d’indirizzo della storia repubblicana”. Dopo aver adempiuto agli obblighi tecnici inizierà la raccolta delle firme utili a indire il referendum; saranno tutti i Comuni italiani ad essere interessati, comuni che secondo Italia Libera sono stati abbandonati dal Governo durante l’emergenza sanitaria.
Viene poi citato, a corredo del progetto Italexit, il Patto di stabilità interno sancito nel 1999 e che, insieme all’equilibrio di bilancio figlio del Fiscal Compact (2013), avrebbe messo alle corde i Comuni con i vincoli europei sui bilanci degli enti locali. Si dice inoltre che, per riportare la sovranità politica, fiscale e monetaria “in un’Italia libera e forte” sarà centrale e fondamentale il ruolo degli amministratori locali; dopo aver depositato il progetto alla Corte di Cassazione, continua il partito, verrà costituito il comitato promotore Libera l’Europa-UExit. Riuscirà il movimento politico ad andare fino in fondo con questo referendum indicativo?