La situazione economica mondiale desta grande preoccupazione negli esperti e torna ad aleggiare lo spettro della recessione. Che cosa potrebbe accadere all’Italia nel caso si verificasse questo evento? “Siamo sul finire di un ciclo monetario restrittivo. In queste fasi, tipicamente, possono verificarsi degli incidenti sui mercati finanziari. Ricordate il 1994? Allora l’aumento drastico dei tassi d’interesse innescò la crisi del Messico” ha illustrato al Corriere della Sera Sushil Wadhwani, chief investment officer di Pgim Wadhwani nonché governatore emerito della London School of Economics e Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico.



Questa volta ci troviamo ad affrontare la crisi delle banche regionali americane: il fenomeno non riguarda solo tre o quattro realtà, l’intero sistema delle banche locali appare vulnerabile – ha proseguito Wadhwani – Non mi stupirei se dovessero emergere altre situazioni critiche”. E tra i Paesi che potrebbero essere colpiti dall’ondata di recessione c’è l’Italia. “Entro i prossimi 18 mesi mi aspetto che l’economia americana entri in recessione. I mercati non sono preparati a quello scenario” ha precisato Wadhwani. Secondo l’esperto, il periodo economico che stiamo attraversando presenta delle analogie con “la crisi dei risparmi e dei prestiti del periodo 1984-1994, che portò al fallimento di oltre mille istituti”. E se “la situazione macroeconomica dovesse peggiorare, avrebbe ripercussioni negative sul settore degli immobili commerciali, verso i quali le istituzioni finanziarie locali sono molto esposte”.



Rischio recessione, Wadhwani: “non paragonabile a 2008, ma stretta monetaria…”

Sushil Wadhwani ha parlato di recessione e al Corriere della Sera ha precisato che quanto stiamo vivendo oggi “non è minimamente paragonabile alla crisi finanziaria del 2008, che coinvolse anche le grandi banche. Il problema sembra essere molto più contenuto, oggi. E con meno ramificazioni su scala globale”. Tuttavia, “la stretta monetaria è stata necessaria per riancorare le aspettative sull’inflazione, ma avrà un impatto significativo sulla crescita”.

Wadhwani è stato membro del Comitato di politica monetaria della Banca d’Inghilterra nonché direttore delle strategie azionarie per Goldman Sachs. “È difficile essere ottimisti” sottolinea l’esperto in merito alla recessione, aggiungendo però che “se anche mi dovessi sbagliare, significherebbe che l’economia sorprende, crescendo più del previsto. E allora la banca centrale americana avrebbe un problema: sarebbe costretta ad alzare di nuovo i tassi. E il mercato non è pronto per questa ipotesi. Non escludo che le Borse possano salire ancora per i prossimi due o tre mesi. Ma sono preoccupato per il periodo successivo, quando si avvicinerà la recessione”.