Edward Luttwak, politologo, è intervenuto nella serata di giovedì 10 marzo 2022 ai microfoni di “Dritto e Rovescio”, trasmissione di Rete 4 condotta da Paolo Del Debbio. Come sempre, l’esperto non ha fatto ricorso a troppi giri di parole per esprimere il proprio giudizio circa la guerra in Ucraina avviata dalla Russia, mettendo nel mirino anche il comportamento del nostro Paese. Di fronte alla domanda del presentatore (“Cosa può fare l’Italia ora?”), l’ospite ha risposto così: “Gli italiani possono stare zitti o mandare armi agli ucraini per difendersi e unirsi ai molti volontari. I volontari, ex militari, mica avventurieri e chiacchieroni, arrivati da tutta Europa, sono più del doppio del numero dei soldati ucraini uccisi. In questo momento la difesa dell’Ucraina è fattibile”.



E, ancora: “La scelta del governo italiano è chiara: o aiutare l’Ucraina o stare zitti. Andare in giro a parlare di pace, invocare il Papa e l’Onu, oppure rispolverare la parola nazismo, non serve. Sono di più i camorristi in Italia che i nazisti in Ucraina!”.

EDWARD LUTTWAK: “PUTIN? SCENE MUSSOLINIANE”

Nel prosieguo di “Dritto e Rovescio”, Edward Luttwak ha approfondito ulteriormente la sua analisi, dicendo: “La scelta per tutti gli individui in Europa è molto semplice… O aiutano gli ucraini a difendersi o non aiutano gli ucraini a difendersi. Le conseguenze si vedranno. Oggi, intanto, Mosca è al buio. Tutti i negozi del centro sono chiusi, perché gli spedizionieri che mandano i camion con le merci provenienti dall’Olanda e da altri Stati hanno smesso di farlo. C’è una parte di Mosca, però, che è molto illuminata, quella degli aeroporti, da dove partono i voli per Dubai, Tashkent e Astana. Sono aerei pieni, in quanto la classe imprenditoriale può sostenere il costo del biglietto e che sta abbandonando Putin”.



Infine, la chiosa immancabile di Luttwak su Vladimir Putin: “Tutte queste scene mussoliniane di Putin ci stanno facendo vedere che si sta sciogliendo. Lui pensava che il ‘comico’ Zelensky fuggisse, che sarebbe stata una marcia trionfale verso Kiev. Invece, siamo in una guerra che è già costata moltissimo al popolo russo e non sono neppure arrivati a conquistare a Mariupol, a pochi passi dalla Russia”.

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