Si rafforza la presenza dell’Italia al confine dei Paesi Baltici con la Russia, con un nuovo dispiegamento di soldati, mezzi e aerei militari pronti ad intervenire in caso di bisogno, utili anche a mantenere sotto controllo eventuali movimenti improvvisi da parte dei russi. Ad esporre il nuovo piano di intervento è il generale Francesco Figliuolo, già noto durante la pandemia per aver gestito la campagna vaccinale, ma poi anche dopo la tragica alluvione in Emilia-Romagna, mentre ora guida il Covi, ovvero il Comando di vertice operativo interforze, che ha proprio il compito di gestire i movimenti dei soldati italiani.



Figliuolo, in un intervento ripreso dal Corriere della Sera, ha spiegato che l’attuale teatro operativo su cui si stanno concentrando i soldati è il “fianco orientale” della Nato, rappresentato dai Pesi Baltici che sono diventati, ormai, la prima linea di un fronte (per ora, fortunatamente) immaginario. Complessivamente, nell’area l’Italia ha spiegato 3mila soldati, unitamente a 1.100 mezzi terrestri d’assalto e difesa, altri 20 aerei e una nave, precisamente la fregata Luigi Rizzo che monta missili terra-aria Aster e un cannone da 127 millimetri. Figliuolo, però, ha posto anche l’accento sull’addestramento fatto in Italia ai soldati di Kiev, rimarcando che “nel 2023 abbiamo tenuto 42 corsi e formato 1.420 miliari” ucraini, probabilmente già disposti sul campo di battaglia.



Figliuolo: “Nel 2024 forniremo altri 7mila soldati a 41 missioni”

Nel corso dell’intervento, però, il generale Figliuolo oltre a parlare (con estremo riserbo e senza lasciar trapelare alcun tipo di dettaglio) dei soldati che l’Italia ha inviato nei Paesi Baltici, ha anche ricordato che per quest’anno ha ottenuto l’autorizzazione a partecipare, “o fornire supporto”, a 41 differenti missioni e operazioni internazionali, promosse a vario titolo da Onu, Nato e Unione Europa. In questo caso saranno utilizzati in media 7.800 soldati, mentre il contingente massimo autorizzato è pari a 12mila militari.



Numeroso, infine, l’elenco dei delle missioni a cui l’Italia sta già partecipando attivamente nel mondo con i suoi soldati come nel caso, ricorda Figliuolo tornando ancora ai Paesi Baltici, dell’enclave russa di Kaliningrad, dove si trovano già 220 soldati, 4 cacciabombardieri e un veicolo di ricerca. In Lettonia, invece, il generale conta di aumentare l’impegno italiano che già conta 290 militari; mentre il Slovacchia Figliuolo intende unire ai soldati che l’Italia ha già autorizzato anche il “sistema di difesa antiaerea e antimissilistica Samp-T”. Gli ultimi teatri sono quelli di Ungheria, Kosovo e Bosnia, dove si contano più di 1.200 militari.