I resti di quella squadra che era considerata fra le più forti in Europa, sono rientrati in disordine nello spogliatoio da cui erano usciti con tracotante baldanza”. Con questo incipit di “diazziana” memoria salutiamo il 2 a 1 dell’Italia contro l’Austria, l’italica vittoria contro gli austriaci. Quello che si chiedeva alla squadra del Mancio per questo Europeo è stato raggiunto, ades Sperem. A Wembley si è svolta la partita più difficile dell’era Mancini, da dentro o fuori.



Seguiamola come se si stesse giocando ora. Nell’Austria giocano Alaba, il migliore, e Arnautovic, l’Ibra dei poverissimi, sono i loro fratelli Gracchi “de Roma”. Azzurri concentratissimi e preponderanza italiana nei troppi tifosi ammessi. Nessun politico italiano presente: paura di essere eventualmente tacciato di portare sfiga.



I nipotini di Cecco Beppe pressano molto alto per cui va fatta molta attenzione ai giochetti in difesa. I nostri puntano molto sui lanci in profondità ad Immobile che purtroppo è solo un buon calciatore. Spinazzola come sempre è devastante fino a dieci metri dalla porta avversaria, poi non sa né concludere né appoggiare rapidamente ai compagni.

L’Austria dopo un quarto d’ora si è ritirata più in difesa cercando di farci correre a vuoto. Grande conclusione di Barella, il portiere spiazzato si salva con la punta del fettone destro. Italia un poco più nervosa rispetto agli incontri precedenti e Berardi confusionario. Bravi nel ricupero palla, i nostri trovano Immobile libero al limite dell’area avversaria, tiro e palo clamoroso. Manchiamo nell’uno/due veloce davanti all’area.



Le due squadre negli ultimi minuti del first half paiono rifiatare e osì finisce un primo tempo in cui abbiamo fatto la partita ma senza grandi acuti. Fossi il commissario tecnico giocherei di più sulle fasce magari inserendo Chiesa anziché Insigne o Berardi; in mezzo non si passa.Forse Locatelli servirebbe a centrocampo, Verratti pare stanco. Anche Bastoni potrebbe supportare meglio di Acerbi le azioni di attacco. Noto che abbiamo in campo un solo giocatore della Juve, quasi degobbizzati! Comunque un golletto di vantaggio lo meriteremmo.

Non partiamo bene nel secondo tempo permettendo agli avversari un paio di azioni pericolose. La partita si è fatta complicata. Infatti su uno dei pochi attacchi austriaci, Arnautovic uccella Donnarumma. Per fortuna ci salva il Var. Fuori Verratti e Barella, dentro Locatelli e Pessina, bene. Siamo un po’ fermi sulle gambe, sveglia! La gara è più complessa del previsto e atleticamente i nostri avversari ci sovrastano. Paiono dei piccoli Lukaku rispetto ai nostri. Tentiamo con Belotti e Chiesa al posto di Immobile e Berardi, più che bene! Noi attacchiamo con scarsa lucidità, gli austriaci mettono grande intensità ma si capisce che gradiscono arrivare ai supplementari. Così è! Vediamo un’altra mezz’ora.

Mi ricorda una gara di inizio anni sessanta, Inter-Indipendiente, spareggio a Madrid. Ai supplementari, quando sembrava un poco ferma, la Beneamata con Corso segnò la rete che valse il titolo intercontinentale per club. Non mi spiacerebbe finisse così per noi. Ad inizio supplementari parrebbe indirizzarsi come a Madrid. Bellissima rete di Chiesa, è gobbo ma stasera simpaticissimo! Vale quanto si dice di un uomo brutto ma ricco: non è bello ma simpatico.

Naturalmente i nostri avversari si buttano avanti e gli italici, specialisti nel contropiede, trovano pane per i loro denti: Spinazzola a Insigne, a Belotti, a Pessina, sinistro chirurgico del bergheimer e si capisce che il pericolo è forse scampato: 2-0. Donnarumma viene chiamato ad un difficile intervento su tiro da fuori ma niente da tonfo al cuore. Proprio a poco dal termine su un calcio d’angolo battuto rasoterra dagli austriaci il piazzamento ad minchiam dei nostri difensori permette il dimezzamento del vantaggio e ci costringe a cinque minuti di sofferenza. L’incontro pare non finire più, il tempo non passa, come quando aspettavi la fidanzata in auto fuori da casa sua. Ma poi la ragazza arrivava e così la vittoria azzurra.

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