ITALIA ESCLUSA DALLE OLIMPIADI 2021? LE PAROLE DI MALAGÒ

Anche Giovanni Malagò è intervenuto sulla spinosa questione della potenziale esclusione dell’Italia dalle Olimpiadi 2021. Parlando alla Commissione cultura sul riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi e di lavoro sportivo, il presidente del Coni ha detto la sua definendo la situazione “drammatica dal punto di vista sportivo”, e confermando che la nostra nazione rischia davvero tanto. Negli ultimi mesi Malagò aveva più volte lanciato l’allarme, ma non è stato ascoltato; ha spiegato, riassumendo la questione, che il problema sta nella sostituzione di Coni Servizi con la società Sport e Salute, e quest’ultima “non ha scorporato pianta organica e asset, le funzioni del Coni”. Di fatto dunque si è arrivati ad una situazione per la quale il nostro Comitato Olimpico dipende dal Governo, e questo non può essere possibile; da qui la “minaccia” del Cio, che ha dato tempo all’Italia entro mercoledì per proporre un disegno di legge che fronteggi e cambi la situazione. A questo proposito, Malagò ha ben spiegato perché la deadline è quella del 27 gennaio: l’esecutivo del Cio sarà l’ultimo e “poi non ce ne saranno altri”, perché il presidente Thomas Bach andrà a scadenza e ci saranno elezioni a metà marzo, ma nulla prima di allora. “Serve un intervento tampone del Governo che fermi qualsiasi delibera del Cio”: arriverà in tempo utile? (agg. di Claudio Franceschini)



MERCOLEDì LA DECISIONE

Disastro dietro l’angolo: come si legge su SportMediaset, e filtrato dalle varie indiscrezioni, alle ore 17:30 del prossimo mercoledì l’Italia sarà esclusa dalle Olimpiadi 2021. Che erano 2020, ma sono poi state posticipate di un anno a causa del Coronavirus e del conseguente lockdown: abbiamo 48 ore, poco più nel momento in cui scriviamo, per emanare un decreto legge che risolva la questione dell’autonomia del Coni. Una controversia che nasce nel 2019: all’epoca il Senato approvava un testo che dava al Governo (ancora gialloverde) una delega per intervenire sull’ordinamento sportivo, anche eventualmente con il riordino del Coni.



Punto ritenuto inaccettabile dal Cio (il Comitato Olimpico Internazionale) che ha parlato immediatamente di un’autonomia intaccata e si è detto contrario all’ingerenza unilaterale del Governo. All’epoca erano state promesse sanzioni, anche pesanti, se le cose non fossero cambiate; e le cose non sono cambiate, dunque se nei prossimi due giorni non si riuscirà a intervenire l’Italia non potrà partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. La fine del sogno per molti? Non necessariamente, ma chiaramente faremmo una figuraccia.

I PRECEDENTI ALLE OLIMPIADI

L’Italia esclusa dalle Olimpiadi non rappresenta una novità assoluta: era già capitata a Russia e Bielorussia, travolte dallo scandalo del doping. Cosa succederebbe, nella pratica? Semplice: i singoli atleti potrebbero comunque partecipare alle competizioni ma, chiaramente, poiché la nostra nazione sarebbe fuori non ci sarebbe una bandiera sotto la quale gareggiare, e da rappresentare. Per intenderci, Federica Pellegrini (e ovviamente tutti gli altri rappresentanti del nostro Paese) dovrebbe recarsi a Tokyo come atleta indipendente, e non italiana; esiste anche una sigla ufficiale per inquadrare la situazione, e chiaramente tutte le medaglie che i nostri dovessero portare a casa non potrebbero essere contate come allori italiani. Mentre noi ricordiamo che il testo del decreto è già pronto ma non è ancora stato approvato, bisogna anche dire che la figuraccia sarebbe anche in vista di Milano-Cortina 2026: organizzeremo come noto le Olimpiadi Invernali, ma di fronte a una esclusione dai Giochi estivi come cambierebbe lo scenario? La speranza è che in queste 48 ore qualcosa possa davvero succedere, il prezzo da pagare a livello sportivo sarebbe davvero alto.