E’ l’ultima provocazione che arriva dall’Inghilterra per il mondo del rugby: solo pochi giorni fa, sulle colonne del Times, l’opinionista Stuart Barnes ha chiesto a gran voce e portando con sè statistiche e numeri l’esclusione dell’Italia dal Sei Nazioni. Barnes, evidenziando i modestissimi risultati che la nostra nazionale di rubgy ha ottenuto nel torneo (cui fa parte dal 2000 e con cui ha un contratto di presenza fino al 2024) ha infatti chiesto che “per il bene dello sport, dell’Italia come del Sei Nazioni) i nostri azzurri vengano estromessi, perché non “sufficientemente competitivi”. E se è vero che pure nell’ultima edizione (peraltro incompleta) del Sei Nazioni, la formazione di O’Shea ha raccolto ben poco, pure l’ultima polemica arrivata dall’Inghilterra non ha fatto certo piacere ai fan italiani, che hanno scatenato ulteriori polemiche. Per parlare di tutto questo abbiamo sentito Vittorio Munari: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Italia fuori dal 6 Nazioni: cosa ne pensa? Diciamo che l’Italia per il momento fa parte del 6 Nazioni a tutti gli effetti, anche se poi non sono venuti sicuramente i risultati negli ultimi anni.
Sul Times però Stuart Barnes ha affermato che la presenza dell’Italia fa solo male al 6 Nazioni.. Queste poi sono opinioni personali, che Barnes ha. Ognuno ha le sue, ognuno la pensa come vuole!
Al di là delle polemiche però la nostra Nazionale continua a perdere: ha senso continuare a far parte del torneo? A livello tecnico c’è sempre qualcosa da imparare, purtroppo da troppo tempo continuiamo a subire sconfitte.
Lo stesso Barnes propone una pausa di riflessione prima che gli azzurri tornino a far parte del 6 Nazioni… Queste poi sono parole che si dicono così senza nessun significato preciso, quello che conta è andare a scandagliare i motivi della presenza, anche delle sconfitte dell’Italia al 6 Nazioni!.
Prevarrà il discorso economico o quello tecnico alla fine con un’Italia negli ultimi anni sempre senza successi? Il discorso economico è importante poi sarebbe anche fondamentale avere una base nel nostro rugby. E’ dal 2000 che le cose non stanno cambiando nel rugby italiano, non c’è mai un effettivo miglioramento. L’ho sempre detto!
Cose serve perchè il nostro rugby migliori e riesca a confrontarsi con le migliore nazionali europee? Servirebbe proprio migliorare il nostro livello tecnico, lavorando molto sulla nostra base, sulla base del rugby italiano.
Forse in questi tempi di Brexit, dietro alla polemica del Times leggiamo il solito orgoglio nazionale inglese… Non credo che si tratti di Brexit, del cosiddetto orgoglio nazionale britannico. Da un punto di vista tecnico la nazionale inglese è arrivata seconda al Mondiale. Da un punto di vista economico c’è una gestione perfetta del rugby come in tutto lo sport d’oltremanica. E se l’Inghilterra col Galles ha 80.000 spettatori con l’Italia non è così e questo da un punto di vista economico certo non conviene…
(Franco Vittadini)