“L’Italia ha energia verde per tutta l’Ue”. A dirlo, in una intervista a Il Tempo, è Vincenzo Ranieri, amministratore delegato di E-Distribuzione. “Abbiamo sole e vento in grandi quantità e il nostro sistema è già considerato una best practice in tutto il continente. La rete italiana ha, infatti, uno tra i tassi di penetrazione di impianti di piccola taglia più alti d’Europa”, ha sottolineato. I dati confermano le sue stime: nel Paese ci sono attualmente 1,2 milioni di impianti di piccoli produttori del settore.



I numeri sono destinati ad aumentare. “Nel corso del 2022 ne abbiamo connessi alla rete 204 mila, un aumento del 158% sull’anno precedente. Un trend di crescita confermato anche nelle prime settimane di quest’anno che dimostra il forte interesse dei cittadini e delle imprese italiane per l’autonomia energetica e la riduzione dei costi delle bollette”. Non va sottovalutato, inoltre, il ruolo delle comunità energetiche. “Persone, aziende e istituzioni che decidono di unirsi per produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale, un importante contributo per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità”.



“Italia ha energia verde per UE”. Il parere di Vincenzo Ranieri di E-Distribuzione

L’Italia dunque potrebbe essere destinata ad essere una fonte di energia verde indispensabile per l’intera Ue. Il lavoro verso questo obiettivo, tuttavia, è ancora tanto, soprattutto dal punto di vista dei carichi aggiuntivi. “Sulla rete di distribuzione è già oggi possibile accogliere ulteriori 40mila Megawatt di impianti verdi. Grazie agli investimenti degli ultimi anni siamo in grado di immettere in rete tutta l’energia che arriverà dai nuovi impianti per i prossimi 5 anni e con i 3,8 miliardi di euro del Pnrr continueremo a digitalizzare e rendere più efficiente la rete aumentandone ulteriormente la capacità di accogliere nuova generazione rinnovabile”, ha spiegato Vincenzo Ranieri.



L’iter non è semplice, ma ne vale la pena. “A rallentare il percorso non è la gestione della rete: nel 2022 il tempo medio impiegato da un cliente per progettare, costruire e attivare un impianto è stato di 77 giorni, in riduzione del 20% rispetto al 2021”. Il problema, evidenzia l’amministratore delegato di E-Distribuzione, è nella burocrazia. Le pratiche spesso rimangono per molto tempo in sospeso, anche in virtù di inadempienze dei clienti. “Dalla nostra esperienza sono proprio queste attività a prolungare i tempi complessivi: occorre avere specifiche conoscenze tecniche che si sommano a difficoltà nella compilazione delle richieste che portano pratiche incomplete o che non soddisfano i criteri richiesti”.