Un’importante novità alla Farnesina: il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato la nomina di un inviato speciale per la difesa dei cristiani. Dopo aver affrontato il tema a più riprese tra incontri e interviste, l’azzurro ha stretto i tempi complice l’attacco di domenica contro la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Kafin-Koro, nello Stato centrale del Niger, in Nigeria. Nell’occasione, don Isaac Achi è bruciato vivo.
Intervistato da Libero, Antonio Tajani ha spiegato che la nomina è mirata a sensibilizzare lo Stato italiano sull’urgenza di intervenire a difesa dei cristiani minacciati e martoriati. In particolare nell’area mediorientale, dove le tensioni sono maggiori: “Si tratta di una iniziativa che trova concorde e compatto tutto il governo, a cominciare dal premier, Giorgia Meloni, e dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano”.
Italia nomina inviato per la difesa dei cristiani
I numeri dei cristiani uccisi nel mondo è impressionante, come è impressionante la xenofobia e la discriminazione. I numeri del Center for Study of Global Christianity di dieci anni fa sono preoccupanti: un cristiano ucciso ogni cinque minuti. “Se oggi il numero dei cristiani ammazzati fosse improvvisamente calato della metà, e questo non è affatto successo, ne perirebbe uno ogni 10 minuti. I responsabili sono i regimi comunisti, le milizie tribali africane e una parte dell’Islam”, le parole del sociologo Massimo Introvigne.
L’impegno del governo è chiaro in difesa dei cristiani nel mondo, anche dai banchi dell’opposizione arriva qualche plauso. È il caso di Matteo Renzi: “Condivido l’idea del ministro Tajani di nominare un inviato speciale per i cristiani uccisi nel mondo. Non fanno notizia, purtroppo, ma sono le loro testimonianze di fede (martiri significa testimoni) e il loro sangue destano impressione, stupore, rabbia. Come lascia sorpresi il fatto che non ne parli mai nessuno”. Nella sua e-news, il leader di Italia Viva ha aggiunto: “Solo negli ultimi giorni un gruppo di fedeli uccisi in Congo, si dice almeno 17, e un sacerdote bruciato vivo – ripeto: bruciato vivo – in Nigeria. Fa bene Tajani a richiamare l’attenzione della comunità internazionale su questa strage silenziosa”.