L’Italia rischia di vedere la propria popolazione dimezzarsi nei prossimi anni, complice il calo delle nascite che pare essere incontrastabile. Un allarme che ha trovato voce e spazio nella giornata di oggi, domenica 26 settembre 2021, su “Il Sole 24 Ore”, mediante le parole del presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, il quale ha dichiarato espressamente quanto segue: “Con il passare del tempo la popolazione perde la sua fisionomia iniziale. Stante l’aspettativa di vita alla nascita di circa 80 anni, 400mila nascite sono compatibili con una popolazione che nel lungo periodo si ferma a poco più di 30 milioni, non di 59 come è adesso”.



Insomma, una previsione che allarma e non poco in chiave futura per quanto concerne il destino e l’avvenire del nostro Paese. “Il sistema politico e quello economico devono muoversi per tempo, altrimenti la prospettiva per l’Italia non è solo l’invecchiamento generale della popolazione, di cui si parla tantissimo, ma alla fine sembra che non sia una vera emergenza, ma anche un serio rischio per la nostra economia”.



BLANGIARDO LANCIA L’ALLARME: “NASCITE IN CALO, TREND IN ATTO DA MOLTO TEMPO”

Come aggiunto successivamente da Blangiardo sempre su “Il Sole 24 Ore”, i nuovi nati in Italia dal 2014 sono in forte calo e nel 2020, l’anno orribile della pandemia di Coronavirus, si è arrivati a 404mila. “Secondo le mie valutazioni – ha sottolineato -, il 2021 si chiuderà entro un range 385-395mila nascite. È un trend in atto da tempo, ma questo ulteriore calo possiamo dire che è effetto della seconda ondata della pandemia di ottobre-novembre dello scorso anno”.



Anche il virus SARS-CoV-2, che ci tiene sotto scacco ormai da poco meno di due anni, parrebbe pertanto avere rivestito un ruolo di primaria importanza e, purtroppo, determinante, in chiave nascite.