ITALIA, RASPADORI: “A 24 ANNI SEI GIOVANE SOLO DA NOI”

Nel corso della conferenza stampa che anticipa la sfida cruciale contro la Spagna, Giacomo Raspadori ha affrontato un tema che sistematicamente torna in tendenza quando gioca la Nazionale ovvero lo scarso utilizzo dei giovani. L’attaccante del Napoli ha spiegato di come solo nel nostro Paese si reputi giovane un giocatore di 24 anni e che all’estero, alla stessa età, i calciatori possono vantare 150-200 partite con i propri club oltre a presenze importanti nei più grandi palcoscenici europei.



A dare sostegno alla tesi di Raspadori è il quotidiano Tuttosport che titola in prima pagina con un eloquente “Da noi mai uno Yamal, svegliaaa!”. In effetti la domanda sorge spontanea: perché in una Nazionale storicamente così ricca di talento in ogni zona del campo e con innumerevoli successi recenti in ambito Under non riesca a produrre giocatori giovani di livello?



ITALIA, L’ULTIMA PARTECIPAZIONE ALLE OLIMPIADI È DATATA 2008

Alla fine l’Italia è la stessa Nazionale che ha vinto l’Europeo Under 17 nel 2024, quello Under 19 nel 2023 e si è arresa solo al Mondiale nella categoria Under 20 nello stesso anno. Tutti risultati che riempiono d’orgoglio i Settori Giovanili del Belpaese, una cartina tornasole dell’effettiva ottima salute dei giovani italiani. Al tempo stesso però l’Italia non partecipa alle Olimpiadi con l’Under 21 da ben 4 edizioni (l’ultima edizione fu Pechino 2008).

Questa non può essere solo una casualità, anzi, il problema probabilmente è proprio questo. All’Italia manca lo step tra il Settore Giovanile e la Prima Squadra, quell’ultimo trampolino di lancio che rende un calciatore professionista il “ragazzo prodigio della Primavera”. D’altronde quante volte abbiamo sentito di ragazzi che promettevano bene nell’Under 19 poi spartiti nei meandri del calcio italiano dopo magari qualche manciata di minuti tra i Professionisti?



D’altro canto le società devono vincere, sia per un discorso economico sia sportivo, e non essendoci alcun bonus e nemmeno regole sull’obbligo di schierare dei giovani è normale che la mentalità sia quella di schierare il miglior undici possibile. Il problema arriva quando anche nel Settore Giovanile i risultati e gli obiettivi delle varie annata dei club si rispecchino solo ed unicamente sui risultati piuttosto che sulla crescita dei ragazzi.

ITALIA, I NUMERI PARLANO CHIARO: NESSUN UNDER 21 AD EURO2024

La soluzione per colmare questo famoso gap tra Giovanili e Professionisti era stato trovato già nel 2010 quando Cesare Prandelli era il commissario tecnico della Nazionale è spingeva per la creazione delle seconde squadre, comunemente chiamate Under 23. A distanza di 14 anni solo la Juventus, l’Atalanta dal 2023/2024 e il Milan (inizierà dalla stagione imminente) hanno sposato questa filosofia. A proposito di paragoni con la Spagna, ben 20 giocatori delle Furie Rosse sono frutto del lavoro delle seconde squadre delle big mentre in Italia c’è solamente Nicolò Fagioli.

Se questi numeri non sono abbastanza impietosi, andiamo ad analizzare il numero degli Under 21 e Under 23 di Euro 2024. Tenendo in considerazione che solamente Inghilterra e Olanda tra le big hanno un’età media inferiore dei 26.5 dell’Italia, che si colloca davanti a Belgio, Francia, Portogallo, Spagna e Germania (rosa più vecchia con 28.2), gli Azzurri non hanno nemmeno un singolo Under 21.

Se allarghiamo il campo con gli Under 23, la situazione è paradossalmente ancora peggiore. Avvalendoci di Transfermarkt per farci un’idea abbastanza ben quotata sul valore di mercato, l’italiano più “costoso” è al 35esimo posto vale a dire proprio Calafiori. Per il resto buio pesto con ben 12 nazionali che vantano giocatori con un valore uguale o superiore a quello del difensore del Bologna: Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Croazia, Belgio, Danimarca, Portogallo, Slovenia, Ucraina e Turchia.

ITALIA, IN DODICI MEGLIO DI NOI: CALAFIORI SI DIFENDE COME PUÒ

Analizzare meramente solo il valore di mercato può sembrare frutto di un’analisi superficiale, ma in realtà basterebbe vedere i nomi dei 34 giocatori dal valore più alto di Calafiori. Escludendo profili già campioni d’Europa e titolari nelle grandi squadre, anche i rappresentanti di Nazionali meno quotate come la Slovenia con Sesko, la Danimarca con Hojlund o l’Ucraina di Sudakov vantano giocatori con vari gettoni in Champions o Europa League.

Dalla nostra abbiamo Calafiori che non ha mai sentito la musichetta della Champions League e le ultime partite in Europa League sono nel 2020/2021. Naturalmente la colpa non è del ragazzo, ci mancherebbe altro, ma questo è far capire che se il nostro miglior giovane dati alla mano ha questi numeri in Europa allora il problema è reale e non si tratta solo di un capriccio.

A questo punto non resta che sperare che altre squadre sposino il progetto Under 23 e che nelle varie prime squadre ci sia più coraggio da parte degli allenatori di lanciare i giovani, un po’ come è stato fatto da Allegri con Yildiz e Thiago Motta con Urbanski, entrambi presenti all’Europeo e con una ventina abbondante di gettoni in Serie A, anche se con il 24% di effettiva titolarità. In ogni caso, prima si cambia mentalità sui giovani e prima potremmo un giorno vantare anche noi gemme da 100 milioni a 20 anni.