L’inflazione nell’Eurozona sta diminuendo, eppure la Banca Centrale Europea intende proseguire in direzione dell’innalzamento dei tassi di interesse, una decisione che potrebbe creare sempre più tensioni. E l’Italia è il Paese più svantaggiato in Europa dalla mossa della Bce. Le borse europee sono state caratterizzate dalla speranza di un rallentamento della corsa dell’inflazione. Come spiega il quotidiano tedesco Handelsblatt, la Germania ha avuto un po’ di tregua dall’impennata dell’inflazione e sta attraversando un periodo di tranquillità da questo punto di vista. Bene anche la Francia, che ha segnato un 6,7% di inflazione decisamente inferiore rispetto ai pronostici.



Eppure, la Banca Centrale Europea non sembra intenzionata a fare un passo indietro e a rinunciare all’aumento dei tassi di interesse. E questa decisione ha provocato un aumento dei prezzi, nonostante la flessione sempre più significativa dell’inflazione. Si teme, infatti, che l’effetto dell’aumento di tassi di interesse possa esaurirsi, come analizza l’Handelsblatt. E ora gli investitori sono preoccupati per le conseguenze che questa situazione avrà sull’Italia e sul ruolo che il nostro Paese avrà all’interno dell’Unione monetaria.



Italia a rischio per l’aumento dei tassi della BCE: preoccupa debito pubblico prossimo al 150%

L’Italia costituisce un problema all’interno dell’Eurozona, come dichiara l’Handelsblatt. Lo spread decennale dei titoli di Stato italiani è tornato al di sopra della soglia del minimo intermedio, destando preoccupazione. Ma non solo, perché il debito pubblico del nostro Paese sfiora il 150% del nostro prodotto interno lordo, un’altra questione su cui si interrogano gli economisti, che sono disaccordi in merito all’impatto che l’aumento dei tassi di interesse della Bce avrà sull’Italia. Il quotidiano tedesco ha sottolineato che il debito pubblico italiano ha registrato un costante aumento anche prima della pandemia da Coronavirus, accumulando di volta in volta gli avanzi degli anni precedenti, senza quindi generare interessi.



Robin Brooks, capo economista dell’Istituto di Finanza Internazionale, come riporta l’Handelsblatt, è molto critico nei confronti dell’Italia e del nostro debito pubblico. Sostiene infatti che se la Banca Centrale Europea dovesse ritrovarsi ad aiutare l’Italia acquistando obbligazioni, l’indipendenza del nostro Paese sarà messa in discussione, forse a partire dagli italiani stessi.