ALLARME GAS PER L’ITALIA E L’EUROPA: COSA HA FATTO GAZPROM

La Russia sta riducendo di un terzo le forniture all’Italia rispetto alla media degli ultimi giorni: l’annuncio di ENI risuona come una “piccola” bomba per l’economia e la politica estera italiana ma segue solamente a ruota gli allarmi fatti partire nelle scorse ore tanto dalla Germaniaaccusata di voler già ridurre le sanzioni alla Russia pur di evitare guai con il gas in autunno – e dalla Francia che sta già investendo in diversi tentativi “alternativi” alla dipendenza di metano da Mosca (che resta infinitamente minore rispetto a Berlino e Roma).



«Gazprom – scrive la compagnia italiana lunedì mattina – ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi»: il timore, quasi terrore, è che un taglio completo possa arrivare nel giro di poche settimane e non solo all’Italia. «Inverno freddo, buio e caro», è il titolo di oggi di Handelsblatt, con evocativa foto della Porta di Brandeburgo resa blu dal ghiaccio gelido. Dopo che il Canada si è mosso attivamente per riparare alcune delle parti non funzionanti del gasdotto principale rimasto all’Europa – il Nord Stream 1 – i timori per le prossime settimane sono comunque assai gravi: con i lavori di manutenzione annunciati da Gazprom si vedrà nel giro di 10 giorni se i flussi del gas torneranno normali o se già vi saranno tagli “strong” per l’intera Unione Europea.



UE SENZA GAS IN AUTUNNO: TUTTI GLI SCENARI ATTUALI E I LIVELLI DI GUARDIA

Secondo il Ministro dell’Economia francese Bruno le Maire, i lavori di manutenzione del gasdotto russo controllato da Gazprom sono un “pretesto” per chiudere i rubinetti verso l’Europa: «ora l’Ue si prepari a forniture alternative», ribadisce il fidato ministro di Macron. Il suo omologo tedesco Robert Habeck conferma il timore e pensa che il blocco totale possa già avvenire da oggi. Tanto il Ministro Franco quanto il Ministro Cingolani – MEF e MiTE – non fanno mistero di temere per i prossimi giorni guai assai peggiori di quelli attuali in vista dello stoccaggio del gas per le scorte invernali.



Le forniture di Gazprom dovrebbero essere ripristinate alle prime ore del 21 luglio mattina, dopo l’interruzione annunciata a partire dalle 6 di stanne: secondo però l’Agenzia federale delle reti in Germania, già in questi ultimi giorni il gasdotto Nord Stream 1 veniva utilizzato solo per il 40% delle capacità e si ritiene il Cremlino diretto responsabile del “ricatto” energetico verso l’Europa in sostegno dell’Ucraina. Secondo l’Eni, i flussi in arrivo dal Baltico sono in calo da 32 a 21 milioni di metri cubi già in questo momento e potrebbero divenire praticamente “zero” nei prossimi giorni. Va ricordato come in Italia esistano tre livelli di allarme per l’emergenza gas: al momento siamo ancora la primo livello, cosiddetto “early warning” (allerta precoce) ma ben presto si potrà entrare in fase “alert” con interruzione improvvisa se non addirittura in piena “emergenza” qualora, ricorda il “Sole 24 ore”, «la fornitura di gas è insufficiente a soddisfare la domanda e si attiva in caso di una di sei condizioni che vanno dai giorni consecutivi di allarme al raggiungimento del limite di volume erogato oltre il quale si verifica l’utilizzo dello stoccaggio strategico».