In occasione del fischio d’inizio di Italia Belgio, match valido per i quarti di finale degli Europei 2020, tutti e 22 i calciatori presenti sul terreno di gioco, arbitro compreso, si sono inginocchiati in campo per sostenere il movimento Black Lives Matter e lanciare così un segnale in materia di lotta contro il razzismo (anche se, prima dell’incontro, l’Italia aveva precisato che si sarebbe messa in ginocchio solo per solidarietà al Belgio e non per le motivazioni alla base del gesto). Un gesto compiuto all’unanimità anche dagli Azzurri di Roberto Mancini, attorno ai quali si era sollevata qualche polemica quando, prima dell’incontro nel girone A con il Galles, si erano messi in ginocchio soltanto per cinque undicesimi, scatenando le ire di una parte del mondo politico, con particolare riferimento a Enrico Letta.



Quest’oggi, l’atteggiamento invece è stato condiviso e, pur trattandosi unicamente di un gesto simbolico, che purtroppo da solo non potrà cancellare un fenomeno tanto negativo e dilagante come il razzismo, certamente potrà rappresentare l’ennesima cartolina di un mondo che si ribella a stolte distinzioni basate sul colore della pelle o sulla razza. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



L’ITALIA SI INGINOCCHIA COL BELGIO? NESSUN ANNUNCIO UFFICIALE MA…

La Nazionale di calcio italiana si inginocchierà questa sera prima della gara con gli omologhi del Belgio e valevole per i quarti di finale del campionato europeo di calcio itinerante 2021? Nonostante siano tanti i temi tattici ed extra campo ad animare la sfida tra gli Azzurri di Roberto Mancini e i Diavoli Rossi di Romelu Lukaku, a tenere banco è ancora la querelle relativa al gesto simbolico a sostegno del movimento Black Lives Matter e che aveva fatto finire i calciatori italiani nell’occhio del ciclone prima per non essersi inginocchiati con l’Austria e successivamente la nostra Federazione che, come spesso accade, sui temi di grande rilevanza spesso ha posizioni contraddittorie o sempre a metà del metaforico guado.



Quindi, in attesa del kick-off di questa sera allo stadio tedesco di Monaco di Baviera, la curiosità è tutta sui calciatori della nostra Nazionale dato che quelli del Belgio, come avvenuto prima delle altre gare disputate, ha scelto di inginocchiarsi. Come è emerso già negli scorsi giorni, e anche se non c’è stato ancora un annuncio ufficiale, pare che gli Azzurri di fatto accetteranno di compiere questo gesto simbolico, ma solo perché così faranno pure Kevin De Bruyne e compagni: una decisione che a molti opinionisti è parsa come la classica toppa peggiore del buco che si va a coprire, dato che da una parte dà l’idea di un atto compiuto a imitazione e dall’altra implica una non convinta adesione ai principi che quello stesso gesto sottenderebbe.

L’ITALIA SI INGINOCCHIA CONTRO IL RAZZISMO? LA POLEMICA NON SI PLACA

Insomma, a meno di sorprese dell’ultima ora, pare che la Nazionale italiana tutta si inginocchierà questa sera ma solo per “rispetto del Belgio”. Allo stesso modo, e suscitando diverse polemiche, gli Azzurri avevano scelto di non farlo nel match contro l’Austria dato che pure la selezione allenata da Franco Foda aveva scelto di non inginocchiarsi. E se Matteo Salvini ha subito condannato la presunta scelta dei calciatori, sostenendo che il razzismo non si combatte così e affermando anche che “devono fare quello che vogliono”, anche Amnesty International ha espresso dure parole non tanto sulla decisione quanto sulle motivazioni.

Bizzarro che i calciatori italiani si inginocchino solo perché lo farà il Belgio, è un autogol di comunicazione enorme e hanno svuotato di significato questo gesto” è stato il commento di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, durante un’intervista concessa al talk show “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. Come si ricorda era stato proprio il capitano della selezione azzurra, lo juventino Giorgio Chiellini, ad annunciare l’inginocchiamento e le ragioni: “Se e quando ricapiterà una richiesta di altre squadre ci inginocchieremo per sentimento di solidarietà e di sensibilità verso le altre nazionali e cercheremo di combattere il ‘nazismo’ in altro modo” aveva detto facendo pure una gaffe in cui confondeva il nazismo col razzismo. Come si diceva: la classica toppa peggio del buco.