Continuano a susseguirsi rapidissime le voci sul presunto accordo tra l’Italia e SpaceX anticipato da un’indiscrezione di Bloomberg dei giorni scorsi e prontamente negato – qualche ora più tardi – dalla Presidenza del Consiglio con una nota diramata alle agenzie di stampa: solo oggi – infatti – un portavoce della Commissione Europea sentito da Ansa ha confermato che se il governo Meloni volesse procedere con le trattative con SpaceX non ci sarebbe nessun tipo di ostacolo a livello comunitario; mentre al contempo sia il vicepremier Matteo Salvini che lo stesso presidente dell’azienda americana Elon Musk si sono detti favorevoli all’ipotesi di dare veramente il via a delle trattative ufficiali.
Partendo dal principio, ricordiamo che a parlare per primo dell’accordo tra il governo italiano e SpaceX è stato il quotidiano Bloomberg ipotizzando che durante la visita lampo della premier Giorgia Meloni alla residenza americana di Donald Trump si era affrontato anche il tema: l’ipotesi voleva che il governo avesse messo sul piatto 1,5 miliardi di euro per ottenere dalla società di Elon Musk (molto vicino al presidente eletto) un sistema di telecomunicazioni sicure riservato al governo e all’esercito e all’eventualità di una distruzione della rete classica a causa di una calamità o di un attacco terroristico.
Voci che erano immediatamente finite al centro di una nota della Presidenza del Consiglio nella quale veniva smentita “categoricamente” l’ipotesi che “siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX”, sottolineando in particolare che le comunicazioni con l’azienda di Musk rientrano “nei normali approfondimenti” che gli apparti di Stato intrattengono con le società e definendo – infine – “semplicemente ridicola” la notizia, soprattutto perché all’incontro tra Meloni e Trump non era neppure presente il CEO della società aerospaziale.
Dall’apertura dell’UE, di Musk e di Salvini, fino alle critiche dell’opposizione: cosa succede sul presunto accordo Italia-SpaceX
Nel frattempo, sul tema dell’accordo (tecnicamente smentito) tra l’Italia e SpaceX era intervenuto – ieri pomeriggio – anche il leader del Carroccio Matteo Salvini che con un post sul social X ha lodato Elon Musk in quanto “figura di spicco nell’innovazione globale” definendo “un potenziale accordo con lui” più un’opportunità che “una minaccia”, dicendosi “fiducioso che il governo andrà in questa direzione” con l’obiettivo di “fornire servizi migliori ai cittadini”: un post prontamente commentato dallo stesso Elon Musk (peraltro proprietario dello stesso social) che ha definito l’ipotesi “grandiosa“, con la certezza che “altre nazioni europee” seguiranno l’esempio italiano.
Com’era facilmente immaginabile, sul presunto accordo con SpaceX sono intervenute anche le varie opposizioni che hanno chiesto al governo di fare chiarezza sui piani e i programmi che si vorrebbero portare a termine con Elon Musk nel corso di un’interrogazione parlamentare che si terrà (probabilmente) durante il question time alla Camera di domani; e mentre anche dai forzisti nella persona del vice-capogruppo camerale Raffaele Nevi si dicono dubbiosi in merito al trattamento dei “dati sensibili” degli italiani se finissero in mano di un’entità estera del calibro di SpaceX, secondo il portavoce della Commissione UE sentito da Ansa l’accordo sarebbe tranquillamente “applicabile” ai sensi del “regolamento Ue che istituisce il sistema Iris²“ e rientrerebbe nell libertà “discrezionale [dell’Italia] in quanto stato sovrano”.
This will be great. Other countries in Europe will ask to borrow it.
— Elon Musk (@elonmusk) January 6, 2025