Europei di calcio: siamo alla semifinale.
Mancini schiererà, in partenza, la squadra fotocopia di quella messa in campo dal primo minuto contro il Belgio. Unico cambio, quello forzato fra Emerson, che entra, e Spinazzola, infortunato. Non so se nel cambio, in fondo, ci perdiamo. La Spagna giocherà con il 4-3-3 per cui un giocatore più capace in difesa può servire. Spinazzola ora viene beatificato, ma si sa: da noi si nasce belli, ci si sposa ricchi e si muore bravissimi. Spinazzola ha giocato un buon europeo, anche se tutti dovremmo ricordare che contro i diavoli rossi ha buttato in tribuna una facile occasione per il terzo gol. Comunque ha dato tutto, grazie e tanti auguri per una rapida ripresa.
Contro la Spagna, anche se non è quella degli spagnolizzati Di Stefano e Puskas, o dei guardiolini, dovremo dare più del massimo. E’ un gruppo molto forte che ha imparato ad aspettare in difesa, palleggiare e creare. L’Italia rischia troppo, i nostri sono stanchissimi.
Ma ora basta ragionamenti pre partita: colleghiamoci che inizia.
La Spagna mira a tenere palla con palleggio e fraseggio corto, l’Italia si mostra compatta e protegge con sicurezza la propria area. Occorre che Chiesa rientri a protezione di Di Lorenzo e alzare il pressing, ci facciamo troppo schiacciare. Oggi è partita da Italia pre-Mancini, pazientare, tenerli fuori dalla nostra area e prenderli in contropiede. Ci è quasi riuscito Emerson, ma il suo tocco a Barella ha trovato il blocco della difesa delle furie rosse. La tattica di Luis Enrique, che ha schierato la squadra senza una punta centrale, crea apprensione in Chiellini e Bonucci. Io risponderei con Berardi o Bernardeschi al posto di Immobile, spostando Chiesa più centrale. Però non posso sostituirmi al Mancio: nessuna diarchia in Nazionale. Nel caso, sceglierei la posizione di Grillo: che si esponga Mancini/Conte, ma faccia quello che dico io. Speriamo che nella ripresa i nostri avversari risentano dei tanti supplementari fatti in questo torneo. Jorginho e Verratti ballano. Busquets cade a terra morto al minimo tocco. Lo conosciamo, ricordiamo l’espulsione di Thiago Motta in Barca-Inter nel 2010. Buone iniziative di Emerson che colpisce la traversa allo scadere della first half.
La palla è stata sempre gestita dagli iberici ma Donnarumma ha dovuto fare un solo intervento, mentre noi abbiamo rischiato di segnare con Emerson. Al momento è giusto il pari. Inizia la ripresa ed è ancora la Spagna in avanti, ma al termine di una velocissima azione di contropiede rischiamo il vantaggio con Chiesa. Bisogna insistere. E infatti, nostra ripartenza improvvisa: Donnarumma, Insigne, Immobile, Chiesa e reteee!! Dentro Berardi per Immobile e Morata per Torres. Poi Luis Enrique spedisce in campo anche Moreno per cercare il pareggio. L’occasione migliore tocca però agli azzurri su combinazione Chiesa-Berardi. Entra Pessina al posto di uno stanco Verratti e Toloi per Emerson. Giochiamo col 4-1-4-1 con Insigne unica punta. La Spagna fa paura ma noi teniamo. Pare la semifinale del ’70 in Messico contro la Germania. Speriamo finisca con un uguale vincitore. Azione travolgente spagnola, i nostri centrali si fanno uccellare dal gobbo Morata loro compagno che fa 1-1. Barella esce sfinito con Insigne ed entrano Locatelli e Belotti, che non ha ancora fatta una rete in questo europeo. Fusse ca fusse…
Ancora niente, andiamo ai supplementari. Le squadre li iniziano a ritmo molto blando. Ciò non toglie agli spagnoli la possibilità di andare in vantaggio ma buttano l’occasione. I nostri paiono stanchi. Dobbiamo resistere e sperare nei rigori. Ultimo quarto d’ora. Fuori Chiesa e dentro Bernardeschi. Non succede più nulla.
Si va ai rigori, speriamo in Gigione. Locatelli: parato. Olmo: fuori. Belotti: rete. Moreno: rete. Bonucci: rete. Alcantara: rete. Bernardeschi: rete. Per fortuna c’è Morata: parato. Jorginho… siamo in finale! Si dice: vinca il migliore. E noi lo siamo!