Continuano gli Europei 2020 senza particolari scossoni. La Francia, che ha battuto la Germania, è parsa la squadra più completa. Mbappé è giocatore di un altro pianeta. Velocissimo e con un dribbling micidiale, chi lo tiene? Forte il Belgio con Lukaku in doppia segnatura come Cr7, questi però si è giovato di un rigore. Praticamente pare una storia scontata: la Francia è favoritissima e la Germania si riprenderà. Non ci sono sorprese, pare, per il gioco, una soap opera tipo “Un posto al sole” dove, alla fine, si scontrano, corrono rischi, ma Marina e Roberto vincono.



L’Italia è una outsider importante e temibile, non scrivo che può vincere per scaramanzia. Però quando parte l’inno nazionale ci sentiamo come Peppone allorché Don Camillo fece suonare l’inno del Piave durante un suo comizio: commossi! Contro la Svizzera, Mancini ha giustamente riproposto la squadra che aveva legnato la Turchia. Come da aspettative gli azzurri attaccano subito e gli elvetici, inventori del catenaccio, lo rispolverano. Petkovic fa invidia a Rappan, il filosofo del primo non prenderle. Dominio italiano, metà campo da vendere! Shaqiri ed Embolo inesistenti, Donnarumma potrebbe leggere IlSussidiario sul cellulare. Grande Spinazzola, ottiene un calcio d’angolo che, battuto da Insigne, viene scaraventato in rete da Chiellini. Gol annullato per un invisibile tocco con il braccio. Con la maglia azzurra trovo simpatici anche Bonucci e Chiellini che, purtroppo, si infortuna.



Subito grande azione dei piastrellisti di Sassuolo. Locatelli, apertura per Berardi, volata, cross che Locatelli, dopo un volatone di quaranta metri, butta in rete. Italia troppo forte, superiore in ogni parte del campo: Barella raddoppia su tutti, è l’uomo in più in campo. Inizia la ripresa e Locatelli raddoppia. Giusto così. Petkovic le prova tutte, cambia uomini e posizioni in campo, ma tutto è inutile. Dopo un’ora di gioco arriva il primo tiro elvetico verso la porta italiana: dieci metri sopra la traversa, tipo meta nel rugby. Il ritmo dei nostri è un po’ calato, ciò non toglie che sono più le occasione azzurre per triplicare che quelle svizzere per dimezzare. Jorginho pare un direttore di orchestra. Le due squadre oramai sono stanche; Mancini trasforma il modulo di gioco da 4-3-3 a 3-5-2 non ottenendo alcun vantaggio. Anzi, così schierata, la nostra nazionale concede più spazio ai rossocrociati che comunque non creano più nulla di pericoloso. Tocca allora ad Immobile accontentare i tifosi che invocavano la terza rete. Tiro da fuori area e buonanotte al portiere Sommer. In chiusura dobbiamo ricordare il grave pericolo corso da Eriksen, fortunatamente tutto è finito bene, però che “sgaggia”. Forza Cristiano!

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