Con una durata complessiva di circa un’ora si è concluso l’incontro tra Italia e Tunisia, alla presenza della premier Giorgia Meloni, della ministra Anna Maria Bernini e del vice agli Esteri Edmondo Cirielli (da parte italiana) che hanno siglato un accordo con il presidente tunisino, Kais Saied: il nostro governo ha messo in campo più di 100 milioni di euro, ripartiti in tre obbiettivi differenti e che risponderanno tutti, a vario titolo, al più grande obbiettivo di frenare i flussi irregolari dei migranti. Si rinnova, così, la vicinanza tra Italia e Tunisia, definita dalla premier Meloni (poco prima del bilaterale) di primaria importanza per la realizzazione del Piano Mattei per l’Africa.
Complessivamente, le discussioni si sono concentrare attorno a tre “strumenti” con i quali si sosterrà il bilancio tunisino, la ricerca universitaria e le Piccole e medie imprese per uno stanziamento totale di 100 milioni di euro, che si uniranno ai 9 milioni già stanziati a gennaio per la lotta ai migranti irregolari e ai 4,8 milioni di euro di motovedette della GdF. Nello specifico, con i primi 50 milioni l’Italia conta di evitare il default economico della Tunisia (evitato solo grazie ai 900 milioni dell’Ue), stimolando la transizione energetica verso le rinnovabili; mentre altri 55 milioni confluiranno in una linea di credito a favore delle PMI. Per quanto riguarda le università, invece, il piano non prevede fondi, ma getta le basi per un sistema di collaborazione simile a quelli già in atto con altri stati europei e mondiali, per favorire la ricerca e lo sviluppo delle nuove competenze.
Giorgia Meloni: “Rafforzato l’impegno tra Italia e Tunisia contro i migranti irregolari”
Subito dopo l’incontro Roma-Tunisi, la premier Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti nella quale ci ha tenuto a ringraziare la Tunisia “per il lavoro che cerchiamo di portare avanti insieme contro i trafficanti di esseri umani“, ricordando che il suo governo ha già aperto le porte “con il decreto flussi [a] circa 12mila cittadini tunisini formati” ai quali sarà consentito di “venire legalmente in Italia”. In tal senso, comunque, secondo la premier, rimane “fondamentale che lavoriamo insieme per continuare a combattere gli schiavisti del terzo millennio e le organizzazioni della mafia che per fare soldi facili sfruttano” i migranti.
Parlando degli accordi stipulati, invece, la premier li ha definiti dei “passi molto concreti” per dimostrare “ancora una volta quanto la collaborazione con la Tunisia sia per l’Italia assolutamente una priorità da molti punti di vista”, ribadendo infine che il Piano Mattei costruirà “con le nazioni africane una cooperazione su base paritaria, che sia finalmente vantaggiosa per tutti”.