I numeri legati all’emergenza Coronavirus in Italia non accennano a frenare e così l’indice di trasmissibilità Rt che rischiano di proiettare il nostro Paese verso la Fase 4, ovvero la più grave contenuta nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19” dell’Iss. Il timore sempre più concreto è che l’indice Rt abbia superato il valore di 1,5 registrato nell’ultimo monitoraggio. Una previsione, questa, dettata anche dall’incremento di numeri relativi ai casi positivi nell’ultima settimana e che potrebbe aver fatto schizzare l’Rt ben al di sopra dell’ultimo valore delineando lo scenario peggiore dell’epidemia in atto. Più è alto l’indice Rt e maggiore è la possibilità di un eventuale lockdown. A parlare delle criticità legate alla soglia critica di 1,5 raggiunta dall’indice Rt è stato anche il premier Giuseppe Conte durante l’informativa alla Camera, il quale ha spiegato come riferisce TgCom24: “Il numero dei positivi è cresciuto in modo preoccupante ed è difficoltoso tracciare le catene di trasmissione, come sta avvenendo in molti Paesi europei”.
ITALIA VERSO FASE 4? LE PAROLE DEL PREMIER CONTE
Secondo il premier Conte, la situazione è ora critica e servono misure più restrittive. Lo ha ammesso durante l’informativa alla Camera asserendo: “Il quadro epidemiologico sta determinando una pressione severa sul Ssn, con un incremento significativo delle persone ricoverate, sia in area medica che in terapia intensiva. Da tutto ciò, deriva la necessità di misure più restrittive”. Solo cinque giorni fa il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva lanciato un monito ribadendo la necessità di “misure rigorose, robuste e serie per governare la curva e raffreddare la situazione epidemiologica, evitando di arrivare a misure più drastiche”. Alla luce degli ultimi dati, però, sembra inevitabile l’ingresso nel temuto “scenario 4”. Speranza aveva ancora aggiunto: “Abbiamo un’impennata significativa e dobbiamo fare i primi interventi per iniziare a stringere e dare un segnale al Paese che stava cambiando qualcosa”. L’obiettivo era quello di abbassare l’indice Rt ad una media inferiore a 1,5, ma sarà difficile, visti gli ultimi dati sull’emergenza Covid, riuscire ad ottenere valori rassicuranti.