La variante Delta, come previsto, cresce in Italia e inizia a invertire i dati settimanali sul monitoraggio Iss: nella Cabina di regia tenutasi stamane a Palazzo Chigi, l’aggiornamento epidemiologico (settimana dal 28 giugno al 4 luglio) mostra un indice Rt a 0,66 (era 0.63 solo 7 giorni fa) e un’incidenza dei casi a 11 su 100mila abitanti (era 9 una settimana fa). Indici e tendenze sono ancora comunque molto bassi e non dovrebbero far scattare alcuna nuova ordinanza del Ministro Roberto Speranza per la prossima settimana, con l’Italia che resta ancora saldamente in zona bianca in tutto il proprio territorio da lunedì 12 fino a domenica 18 luglio.
Ma l’allarme sulla variante Delta, come ha ribadito ancora ieri il Ministro della Salute, è tutt’altro che minimo: «la pandemia non è finita, dobbiamo avere grande prudenza e attenzione, soprattutto per le varianti che sono elementi di ulteriore preoccupazione in un quadro che va seguito con grande attenzione». Rassicurano i vaccini che ancora ieri l’ISS ha indicato come assolutamente schermanti la variante ex indiana dopo entrambe le dosi: resta poi l’indicazione di tutti gli ultimi studi dall’Inghilterra, dove il dato dei contagi si alza e anche tanto, non segue un altrettanto rialzo di ospedalizzati e vittime.
CABINA DI REGIA, ITALIA RESTA ZONA BIANCA MA…
Perciò l’Italia resta ancora in zona bianca e con ogni probabilità lo sarà per tutte le prossime settimane, ma desta comunque preoccupazione nei vertici del Governo e del Cts: «Qual è la fotografia di oggi? Noi avevamo 3.800 persone quasi in terapia intensiva, a ieri sera eravamo a 180, quindi quasi -95%; avevamo circa 30.000 persone in ospedale per il Covid, a ieri sera a mezzanotte ne avevamo 1.234, quindi anche in questo caso stiamo parlando di una riduzione molto significativa. Anche il dato più brutto, quello dei decessi, è sicuramente sceso. Ma noi saremo soddisfatti solo quando, da tutte le regioni del nostro Paese, ci verrà riferito il numero ‘zero’. Quello è il nostro obiettivo e su quello dobbiamo lavorare», ha detto ieri il Ministro Speranza. La vera incognita non è tanto in questa estate ma nella ripresa in autunno della normale vita quotidiana lavorativa. Secondo il professor Guido Forni, accademico nazionale dei Lincei, ordinario di Immunologia nell’Università di Torino, occorre immaginare di poter convivere con il virus e questo è possibile farlo solo grazie alla completa vaccinazione, con una terza dose ormai molto probabile da somministrare a partire da dicembre. «Con la Delta c’è una minore protezione vaccinale rispetto alla variante alfa rispetto al rischio di contagio – spiega Forni nell’intervista di ieri al Quotidiano Nazionale – ma resta molto alta la copertura rispetto al rischio di malattia grave. Allo stato quindi non sono giustificate misure restrittive al di là dell’uso della mascherina in spazi chiusi e di un puntuale tracciamento dei casi. La prudenza resta necessaria. Ma non si profila una nuova emergenza, questo almeno per il periodo estivo. Per l’autunno bisognerebbe avere la palla di cristallo per prevedere gli sviluppi dell’epidemia, perché non sappiamo le varianti che eventualmente arriveranno. Anche per questo, nel frattempo bisogna cogliere l’attimo e vaccinare, vaccinare, vaccinare».