«Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico. Auguri a tutti voi», così il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte augura agli italiani un inizio delle Festività assai particolare e dettato dal divieto quasi assoluto di uscire di casa per i ben noti motivi della pandemia Covid-19. Secondo le indicazioni del Viminale, in questo inizio di zona rossa molti saranno i controlli per verificare che gli spostamenti attuati siano realmente consentiti: «per ciò che riguarda i controlli lungo le arterie di traffico e in ambito cittadino, al fine di prevenire possibili violazioni alle restrizioni alla mobilità ovvero situazioni di assembramento di mancato rispetto del distanziamento interpersonale», ribadisce la circolare del Ministero dell’Interno diffusa ai prefetti negli scorsi giorni.



La parte più delicata del Decreto Natale riguarda la deroga agli spostamenti per trovare amici o parenti: la relativa «ragione giustificativa potrà essere addotta tramite il ricorso alla consueta modulistica di autodichiarazione», spiega ancora il Viminale, «nella parte in cui si fa riferimento a ‘motivi ammessi dalle vigenti normative’». Qui è invece possibile rinvenire le principali informazioni circa le aperture dei negozi, il modulo della nuova autocertificazione, le regole per le Messe di Natale.

ITALIA IN ZONA ROSSA FINO AL 6 GENNAIO

Da oggi e fino all’Epifania l’Italia entra in zona rossa per effetto del Decreto Natale 18 dicembre 2020: il lockdown deciso dal Governo Conte entra in vigore da oggi 24 dicembre fino al 6 gennaio 2021, con l’esclusione di soli 4 giorni (ovvero, 28-29-30 dicembre e 4 gennaio) che vedranno invece la “zona arancione” nazionale.

Le forti restrizioni sullo “stile” del lockdown della Primavera scorsa vedono i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno fortemente impossibilitati da quasi ogni movimento, con i cittadini costretti a uscire di casa solo con l’autocertificazione per “impellenti e comprovate esigenze” (lavoro, salute e necessità): nei giorni scorsi il Governo ha aggiornato ulteriormente le Faq sul portale di Palazzo Chigi per informare i cittadini su tutti i divieti, regole, misure ed eventuali deroghe in vigore da oggi fino al 6 gennaio, atte a limitare ogni assembramento per evitare una pericolosa “terza ondata” di contagi Covid-19. L’unica vera premessa alle regole della zona rossa-arancione di Natale è che il rientro alla propria residenza-domicilio-abitazione è sempre consentito anche durante i giorni rossi e arancioni senza alcuna distinzione di giorni o orari.

CHIUSURE E DIVIETI: COSA CAMBIA

Da oggi bar, ristoranti, locali e in generale tutti i negozi verranno chiusi fino al 7 gennaio prossimo “cancellando” di fatto le destinazioni tra area rossa, gialla o arancione valide fino a ieri: nei giorni festivi e prefestivi (24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021), si applicano su tutto il territorio nazionale le disposizioni previste per le ‘zone rosse’; negli altri giorni rimanenti (28, 29 e 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021), si applicano su tutto il territorio nazionale le disposizioni previste per le ‘zone arancioni’, il che significa la riapertura di alcune attività mentre restano sempre chiusi bar e ristornati (consentito, come del resto anche nei giorni rossi, l’asporto e il domicilio).

SPOSTAMENTI E SECONDE CASE: LE MISURE

È invece il fronte spostamenti ad avere ‘aggiornato’ maggiormente le misure nel Decreto Natale, creando non poche confusioni e fraintendimenti nei cittadini dopo la presentazione in conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: non è possibile fino all’Epifania spostarsi fuori Regione (se non per determinate deroghe riassunte qui sotto, ndr) ed è sempre obbligatorio l’uscita di casa con autocertificazione per determinare le “comprovate esigenze” atte solo spostamento. Resta attivo il coprifuoco tra le ore 22 e le 5 del mattino (alle 7 per il solo giorno di Capodanno), mentre si diversificano le regole a seconda dei giorni rossi o arancioni: durante i festivi e prefestivi è impedito qualsiasi spostamento anche all’interno del proprio Comune, non solo fuori Comune o fuori Regione; nei giorni “feriali” invece tra le 5 e le 22 è possibile spostarsi liberamente all’interno del proprio Comune senza autocertificazione. Nodo seconde case, le regole speciali previste in precedenza dal Dpcm 3 dicembre sono state assorbite e superate: nel periodo compreso tra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde case sono sempre consentiti, coprifuoco escluso, all’interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni; è infine consentito lo spostamento verso la seconda casa anche se intestata a più comproprietari, ma di un solo nucleo familiare convivente.

LE DEROGHE: COSA È PERMESSO

Eccoci infine al capitolo più importante, quello che ha destato maggiori domande e richieste di delucidazioni, le deroghe agli spostamenti permessi dal Governo nel Decreto Natale: anche se in zona rossa su suolo nazionale, è consentito per una sola volta al giorno (ogni giorno) spostarsi per fare visita a parenti/amici/conoscenti anche fuori dal proprio Comune ma sempre e solo all’interno della stessa Regione tra le 5 e le 22 nel limite di massimo 2 persone alla volta. La persona/le persone che si spostano potranno portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili che con loro convivono. Nei giorni feriali invece sarà possibile spostarsi liberamente anche all’interno del proprio Comune ma anche sarà possibile – per chi vive in un Comune sotto 5mila abitanti – spostarsi entro i 30 km dal confine comunale, anche eventualmente uscendo dalla Regione. Ultima deroga prevista dal Decreto Natale è quella riferita a chi si sposta per dare assistenza a persone non autosufficienti: è possibile in questo caso anche uscire da Comuni e Regioni diverse ove «non sia possibile assicurare loro la necessaria assistenza tramite altri soggetti presenti nello stesso comune/regione. Non è possibile, comunque, spostarsi in numero superiore alle persone strettamente necessarie a fornire l’assistenza necessaria».