Italygate: questo è il nome che dall’altra parte dell’Atlantico è stato affibbiato alla presunta liaison politica tra Matteo Renzi e l’ex presidente USA Barack Obama, che, secondo l’accusa choc di Donald Trump, sarebbe stata finalizzata a boicottare l’esito delle elezioni tenutesi negli Stati Uniti d’America a fine 2020 e che hanno registrato la sconfitta del tycoon per mano del suo rivale Joe Biden, attuale leader della nazione a stelle e strisce. Un’ipotesi che l’edizione odierna del New York Times smonta punto per punto, non senza ricostruirla nei minimi particolari, al fine di fare comprendere fino in fondo il livello di deriva a cui è giunto il pensiero trumpiano.
Procediamo con ordine: siamo nel dicembre 2020 e Mark Meadows, capo dello staff di Donald Trump, chiede al ministro della Giustizia ad interim, Jeffrey Rosen, di aprire un’inchiesta sulle iniziative condotte all’estero per riuscire a truccare il voto delle presidenziali e favorire così Biden nel testa a testa con Trump. Fra le tante teorie menzionate, ve ne è una che coinvolge l’ambasciata americana a Roma e il gruppo Leonardo, specializzato nell’industria della difesa.
ITALYGATE: TRUMP HA PERSO PER COLPA DI OBAMA E RENZI? LA TEORIA CHOC
In merito alla questione Italygate, i fedelissimi di Trump hanno pubblicato tre video su Facebook (che proprio in questi giorni ha ufficializzato il blocco all’ex presidente USA sino al 7 gennaio 2023, ndr), ma attualmente, come ricostruisce “Il Corriere della Sera” rifacendosi al “New York Times”, la sola traccia disponibile è un file audio di poco più di cinquanta minuti, al cui interno si sente la voce di Maria Strollo Zack, fondatrice di “Nations in Action”, impegnata a spiegare la trama dell’Italygate. Cosa sarebbe successo? In breve, la notte del 3 novembre, durante lo spoglio in USA, dall’ambasciata statunitense di Roma sarebbe partita un’azione di sabotaggio coordinata da Stefano Serafini e dal generale Claudio Graziano, che a detta di Strollo Zack era nel cda di “Leonardo”. Usando i satelliti militari di Leonardo, i due avrebbero scaricato un software inserito poi nei server di alcuni Stati USA per modificare l’esito delle elezioni. La regia di tale operazione a elevato coefficiente tecnologico sarebbe attribuibile a Barack Obama e vi avrebbe contribuito anche l’ex presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi.
ITALYGATE, RENZI: “UN INCREDIBILE FAKE”
La teoria dei seguaci di Donald Trump si arena però su alcuni dati di fatto che non possono essere alterati. Punto numero uno: il generale Graziano non è mai stato membro del cda di Leonardo. Punto numero due: Leonardo non ha satelliti militari. Punto numero tre: negli Stati al centro delle contestazioni i voti sono stati riconteggiati a mano. Eppure, il tycoon è convinto della cospirazione ai suoi danni e ha già annunciato al mondo che ad agosto tornerà a esercitare il ruolo di presidente degli Stati Uniti d’America. Al netto di qualsiasi velleità politica (piuttosto eloquente) da parte di Trump, riportiamo anche il commento pubblicato su Instagram da Matteo Renzi in queste ore, che ha accolto con un sorriso compiaciuto l’articolo pubblicato sul Times: “Ricordate l’Italygate? Così era definito il tentativo di truccare le elezioni americane che – secondo i sovranisti – Obama avrebbe organizzato con la mia collaborazione. Oggi il NYT svela come questa notizia fosse una incredibile fake. E il bello è che qualcuno ci ha pure creduto. Quante menzogne vanno sopportate, amici miei. Meglio prenderla con il sorriso. Buona domenica a tutti”.