Gli inglesi, fino a ieri, hanno cantato a squarciagola It’s coming home, un chiaro segnale della sicurezza di poter vincere Euro 2020. Ma quelle parole hanno subito una variazione proprio nella serata di ieri, diventando It’s coming Rome. Un motivetto cantato dagli azzurri dopo il successo ai rigori contro Kane e compagni ma anche nelle scorse ore, nel corso del giro a bordo dell’autobus scoperto.



It’s coming Rome però è diventato anche il grido di altri popoli, pensiamo agli scozzesi: il quotidiano indipendentista “The National” ha titolato in prima pagina, con tanto di Mancini Braveheart, «Football goes to Rome». Una frecciatina agli inglesi è arrivata anche da Alessandro Florenzi: «Avevano fatto i conti senza l’Oste, Non è It’s coming Home, ma it’s coming Rome. Hanno sbagliato solo una consonante, non vedo l’ora di festeggiare nella mia città». (Aggiornamento di MB)



IT’S COMING ROME, ALTRO CHE IT’S COMING HOME

Per “It’s coming home” ripassare la prossima volta, oggi “It’s coming to Rome“: ancora una volta il coro-auspicio dei tifosi inglesi è stato frustrato nella finale Italia Inghilterra e spontanea è nata la risposta di Leonardo Bonucci (e di moltissimi altri) per il successo agli Europei 2020, sfruttando l’assonanza in inglese tra home (casa) e Rome (naturalmente Roma). Ormai da decenni sentiamo urlare in tutti i grandi tornei internazionali i tifosi dell’Inghilterra “It’s coming home”, ma poi a casa tornano loro. Questa volta va detto che ci sono andati vicini, perché sono tornati in una finale dopo ben 55 anni (l’Italia in questo stesso arco temporale ne ha giocate dieci di finali, tanto per darvi un’idea), inoltre a casa c’erano già, dal momento che si giocava a Wembley: l’attesa e il desiderio erano più che comprensibili, ma ancora una volta i sudditi di Sua Maestà sono stati sconfitti, stavolta ai calci di rigore e forse così fa ancora più male. Per l’Italia invece è scoppiata la felicità e “It’s coming to Rome” è stata la risposta più spontanea: molti a dire il vero hanno semplicemente riutilizzato “It’s coming home” per ricordare che il calcio è di casa in Italia, ma con l’assonanza ecco che si è imposto anche “It’s coming to Rome”.



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IT’S COMING TO ROME: L’URLO DI BONUCCI E LA CARICA SUI SOCIAL

Leonardo Bonucci, che ha avuto un ruolo fondamentale nella finale Italia Inghilterra con il gol del pareggio e rigore finale segnato, lo ha urlato alla telecamera che lo inquadrava nei festeggiamenti a fine partita, una scena che sicuramente rimarrà tra le più celebri della notte di festa azzurra a Londra, tantissimi altri lo hanno scritto ovunque, inondando soprattutto i social network, ma anche le pagine dei giornali. Tra i più scatenati ci sono stati gli scozzesi, che avrebbero gradito una vittoria dell’Inghilterra forse ancora meno di noi e sono stati ben felici di ricordare ai poco amati cugini che ancora una volta il titolo non avrebbe preso la strada di Londra ma “It’s coming to Rome”, sotto la guida di Roberto Mancini, novello Braveheart come la stampa scozzese aveva auspicato alla vigilia della finale. Il messaggio è diventato anche “istituzionale”, perché lo hanno utilizzato pure i profili social ufficiali della Nazionale italiana, con tanto di cartina a descrivere il volo della Coppa da Londra a Roma. Sì, ancora una volta “It’s coming to Rome” come ha ricordato Bonucci: il pallone preferisce essere di casa dalle nostre parti…