Le parole dette ieri sera da Luigi Di Maio sulla proposta di legge rilanciata dal Pd su Ius Soli e Ius Culturae hanno fatto discutere e non poco parte dell’elettorato grillino che si sente a tutti gli effetti di sinistra e non apprezza la freddezza sul tema rilanciata dall’ex vicepremier. Nel pieno della kermesse di Bologna “Tutta un’altra storia”, Zingaretti ha rilanciato come tema fondante del suo “nuovo” Pd proprio l’attenzione ai migranti e ai cittadini stranieri in Italia da anni, intercettando un fronte di costante scontro con l’avversario principale, Matteo Salvini. Di contro però l’alleato di Governo e Ministro degli Esteri non gradisce e rilancia «Col maltempo che flagella l’Italia, il futuro di 11 mila lavoratori a Taranto in discussione, qui si parla di ius soli, sono sconcertato» anche se subito dopo precisa «non abbiano nessuna tentazione di staccare la spina al Governo». Oggi ad “Un Giorno da Pecora” nel consueto clima goliardico simil-serio, una dichiarazione tutt’altro che sopra le righe la dice il parroco di Pomigliano d’Arco che conosce Di Maio da quando è piccolo: «Di Maio sconcertato sullo Ius Soli? Lo sconcerto lo supererà, ne sono sicuro. L’idea di Luigi credo sia quella dell’accoglienza e della solidarietà, forse questa sua posizione è frutto di calcoli politici», spiega Don Peppino Gambardella, parroco di Pomigliano nonché padre spirituale del giovane Ministro degli Esteri.



IUS SOLI, LE CRITICHE A DI MAIO

Non è certo la prima volta che Don Gambardella interviene sulla vita pubblica del “suo” Di Maio, criticandolo spesso per essere andato al Governo con la Lega di Salvini: spesso il sacerdote ha espresso tesi e posizioni assai più “comuniste” che di destra e per questo sono piovuti attacchi al suo “figlio spirituale”. «Se si è arrivati a un accordo col Pd credo sia anche grazie a Luigi. E quindi lo ringrazio davvero per avere intrapreso finalmente una strada che gli consigliavo da tanto tempo» spiegava all’Adnkronos Don Gambardella lo scorso agosto dopo la formazione del Governo Conte-2, «Luigi sa bene che questa strada gliela consigliavo da tanto tempo. Glielo ho detto varie volte di allearsi col Pd quindi sono contento che la cosa abbia preso questa piega». Ancora qualche giorno prima era sempre il parroco di Pomigliano ad attaccare il Governo e lo stesso Di Maio per aver confermato i Decreti Sicurezza voluti da Salvini: «La disumanità non può diventare legge. Non credo che Luigi dentro di sé senta di appoggiare il sequestro, forse politicamente avranno degli accordi ma non credo sia il suo pensiero vero. Lui non si è espresso su questo, ma vorrei che lo facesse. Sono sicuro che non la pensa come Salvini». Ieri Zingaretti ha “riaperto” proprio questi nodi, dallo Ius Soli ai Decreti Sicurezza facendo sicuramente “piacere” al Don di sinistra che attacca la Lega: «Ci battiamo perché al più presto si rivedano i decreti Salvini, dentro questo governo come scelta di campo – attaccava ieri il segretario in chiusura della tre giorni a Bologna -. Ci batteremo con i gruppi parlamentari per far approvare lo ius culturae e ius soli, certo che lo faremo».

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