Appartiene davvero alla piccola Iuschra Gazi il cranio rinvenuto nella giornata di ieri nei boschi del bresciano? La risposta certa potremo averla solo tra qualche giorno, dopo gli esami del Dna che confermeranno la natura dei resti rinvenuti. Il caso, chiuso definitivamente nei mesi scorsi con il patteggiamento dell’educatrice della Fobap, l’associazione che durante la gita aveva il compito di controllare la piccola, potrebbe ora vivere una importante svolta. Intanto, a parlare ai microfoni dell’agenzia di stampa Ansa è stato Mdliton Gazi, il padre della 12enne bengalese scomparsa nel luglio di due anni fa, il quale ha commentato: “Nessuno mi ha avvisato. Adesso aspettiamo di vedere se quelle ossa sono di Iuschra”. L’uomo non ha mai perso la speranza di poter rivedere la figlia sparita durante una gita con altri suoi compagni disabili. Il padre, ormai rassegnato, ha aggiunto: “Io spero sempre possa essere viva mia figlia, ma adesso vediamo con queste ossa trovate. Da papà spero sempre possa tornare. Cosa è successo quel giorno ancora non l’ho capito”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IUSCHRA GAZI, SVOLTA NEL CASO DELLA 12ENNE SCOMPARSA?

I riflettori tornano ad accendersi sul caso della piccola Iuschra Gazi, la 12enne scomparsa il 19 luglio 2018 nei boschi in provincia di Brescia, durante una gita sull’Altopiano di Cariadeghe a Serle. Il motivo è dettato da un ritrovamento choc avvenuto proprio nell’area boschiva tra Caino e Serle dove nella giornata di ieri è stato rinvenuto un cranio intatto e di piccole dimensioni, probabilmente di forma umana, forse attribuibile proprio ad un bambino. La notizia potrebbe adesso portare ad una svolta decisiva nel caso della piccola Iuschra della quale si sono misteriosamente perse le tracce. A riportare la notizia oggi è Fanpage.it che spiega come la macabra scoperta sia avvenuta ieri mattina, domenica 4 ottobre, da parte di un cacciatore che si trovava nella zona e che alla luce del cranio ha prontamente allertato le forze dell’ordine. Stando a quanto reso noto dal Giornale di Brescia, i resti probabilmente umani sarebbero già stati prelevati per essere sottoposti il prima possibile a tutti gli accertamenti del caso. Le prime risposte dovrebbero arrivare nei prossimi giorni dopo gli esami del Dna che potrebbero confermare l’appartenenza dei resti alla bambina scomparsa oltre due anni fa.



IUSCHRA GAZI, SUO CRANIO TROVATO NEI BOSCHI IN PROVINCIA DI BRESCIA?

Per la scomparsa di Iuschra Gazi è stata condannata l’educatrice della Fobap, la Fondazione bresciana assistenza psicodisabili, Roberta Ratti, responsabile della gita alla quale aveva preso parte anche la 12enne affetta da autismo e che aveva patteggiato 8 mesi per omicidio colposo. La sparizione era avvenuta nel luglio del 2018 quando Iuschra, bambina di origini bengalesi, scomparve all’improvviso senza lasciare alcuna traccia di sè. La bimba si trovava con altri bambini affidati alla Fobap e sebbene le ricerche partirono immediatamente dopo l’allarme, della 12enne non furono mai trovati elementi che potessero mettere sulle sue tracce. Nelle ricerche furono coinvolti soccorritori, speleologi, cani molecolari, droni ed elicotteri ma sempre con esito negativo. Dopo circa 7 mesi dalla scomparsa la procura di Brescia chiuse il caso sentenziando: “Iuschra è morta”. Unica indagata risultò essere proprio l’educatrice poi finita a processo e condannata e che secondo la procura fu l’ultima persona a vedere la 12enne correre nel bosco prima di far perdere le tracce tra gli alberi e le copiose grotte della zona.

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