Iva Zanicchi è stata ospite stamane in collegamento con il programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate. Tanti gli argomenti trattati dall’Aquila di Ligonchio, a cominciare da una delle sue canzoni sanremesi più famose, Zingara: “Questa canzone doveva cantarla Gianni Morandi – svela – e così doveva essere. Io stavo provando altre canzoni poi vennero gli autori e mi chiesero se volessi cantare. Poi ho chiesto di farmela sentire e appena l’ho sentita ho pensato che avrebbe potuto vincere e quindi è andata bene”. Poi Iva Zanicchi ha proseguito: “La musica aiuta moltissimo, ma aiuta la curiosità, aiuta la voglia di vivere, amare, leggere e scrivere, essere attivi assolutamente, io sono giovanissima come voi sapete. Io sono felice di avere i miei anni che sono tantissimi”.
Iva Zanicchi sarà una delle prossime concorrenti di Ballando con le Stelle: “Ora farò Ballando e spero di non morire in scena. Sono pronta? Per ora no, ancora non sono iniziate le prove, inizieranno le ultime due settimane di settembre. Quest’estate farà una piccola tournee poi andrò in giro a presentare il mio libro. Dentro ci sono delle storie d’amore, l’editore voleva censurarmi, io ho risposto che ho una certa età ma mi ricordo come si faceva…”.
IVA ZANICCHI: “DIODATO E’ PROPRIO UN DIO”
Sull’auto-tune e i talenti di oggi: “Mai usato e non conosco, mi dicano che ti intonano, una cosa meravigliosa, ma non riesco, adesso che ho le auricolari sono infelice, io devo essere libera, devo sentire il respiro dell’ultimo spettatore. E’ bello che i giovani abbiano la loro musica e la loro sonorità ma quando capiscono che non puoi distruggere la melodia e noi siamo il re del mondo, tu hai il successo. C’è un cantante che io cito sempre che è Diodato che è proprio un Dio, ha capito tutto, scrive canzoni bellissime e le veste in modo moderno, quello è il segreto”.
Sull’ultimo e il primo Sanremo, Iva Zanicchi ha concluso: “E’ stato bello, sono stata anche sciocca perchè la prima sera mi hanno fatto una standing e io ho detto che il mio Festival sarebbe potuto finire lì e mi hanno ascoltata. Il primo Sanremo è stato nel ’64 o ’65, ho cantata come una gatta in calore, malissimo, ho pianto dopo, non sentivo la musica ma cantavo con i gesti del maestro”.