Iva Zanicchi parla di Zigara, il successo del Festival di Sanremo 1969
Iva Zanicchi con Zingara è tra gli ospiti di Arena Suzuki, l’evento con le canzoni più iconiche di cinque decenni di musica italiana e internazionale interpretate dagli artisti originali con le canzoni più iconiche di cinque decenni di musica condotto da Amadeus in prima serata su Rai1. Tra i protagonisti della prima puntata c’è anche la cantante e conduttrice televisiva che nel 1969 ha trionfato al Festival della Canzone Italiana di Sanremo con il brano “Zingara”. Un brano che le ha cambiato la vita, ma che forse oggi sarebbe vietato. Perchè? A raccontarlo è stata proprio la Zanicchi intervista da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera.
“Oggi non me la farebbero cantare così, Zingara. Mi farebbero cantare ‘Prendi questa mano, rom” – ha detto la cantante parlando del brano con cui trionfò al Festival di Sanremo 1969. Quell’anno c’era la doppia esecuzione del brano: da un lato Iva Zanicchi e dall’altro Bobby Solo. A spuntarla fu proprio la Zanicchi che vinse la gara e l’intera competizione.
Iva Zanicchi e il ricordo di Silvio Berlusconi: “cantò per me più di un’ora”
Non solo cantante, Iva Zanicchi è anche una conduttrice e personaggio televisivo di successo. Eppure in pochi sanno che dietro il suo debutto in tv nel mitico programma “Ok! Il prezzo è giusto” c’è lo zampino di Silvio Berlusconi. “Cantò per me più di un’ora per convincermi a condurre una trasmissione” – ha rivelato la cantante ricordando quando le fu proposto di condurre il quiz show televisivo. E ancora la Zanicchi ha commentato anche Matteo Salvini dicendo: “lo accusano di essere un fannullone, ma io lo ricordo grande lavoratore a Strasburgo. Sarà dura in Emilia Romagna, certi hanno ancora il quadro di Stalin al muro”.
Infine gli amori mancati, per scelta. Il primo è Walter Chiari su cui ha detto: “Walter mi disse: ‘stasera facciamo l’amore!’, risposi di no”. La cantante ha poi parlato di Alberto Sordi: “mi invitò nella sua suite, accettai ma poi ci ripensai. Lui mi chiamò: ‘a Zanì, che ti sei persa!”.