Iva Zanicchi, dopo l’intervista che l’ha riguardata subito in apertura ha preso parte al talk su Sanremo 2020 in scena a Domenica In a pochi giorni dall’esordio della kermesse. “Mi auguro che non vinca Junior Cally“, ha commentato, replicando alle parole di Nunzia De Girolamo che lo ha invece definito come un possibile candidato alla vittoria finale. “Perchè se i ragazzini ascoltano le sue vecchie canzoni sarà diseducativo”, ha aggiunto. A suo dire, prima di essere preso alla manifestazione canora, “Doveva purificarsi un po’. Se è vero che ha scritto quello che ha scritto è un incitamento al suicidio”. In studio le hanno fatto notare di aver chiesto scusa: “Ha chiesto scusa? Allora uno prima uccide sua madre e poi chiede scusa, certo…”. Iva ha vinto ben tre Festival di Sanremo. In merito al passato vincitore Mahmood ha commentato: “avevo dato un voto altissimo, non lo avevo mai sentito, mi piace la sua voce perchè c’è dentro qualcosa di orientale, mi piace molto”, ha aggiunto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



MOMENTO DI PASSIONE CON ALBERTO SORDI

Iva Zanicchi ha svelato a Domenica In di aver respinto le avance da uno degli attori italiani più grandi di tutti i tempi – nonché suo grande amico – Alberto Sordi. Secondo il suo racconto, dopo una cena in compagnia dell’attore e altri produttori, la cantante si sarebbe sentita a disagio e, dopo aver bevuto un po’ troppo, avrebbe deciso di ritirarsi nell’albergo dove alloggiava anche Sordi. “Sento bussare, ero ubriaca, era lui, dico – ricorda la Zanicchi – ‘Alberto, scusami, ho fatto una figura’. Dico ‘vai pure in camera tua che ti raggiungo’. Busso – precisa la diva – avevo un vestito che era una pelle umana, talmente stretto che non riuscivo neanche a fare la pipì”. Ed è a questo punto che sarebbe scoppiata la passione: “Lui mi prende e mi sbatte sul letto e comincia a ‘ravanare’, ma io – spiega la Zanicchi – in quel momento lì, mi è passata l’ubriacatura e ho detto ‘ma che sto facendo’, allora ho detto: Alberto, vado in camera mia, mi vado a togliere tutto questo’, lui mi ha detto ‘fai subito’, esco, vado in camera – mi sono comportata da vigliacca – ho lasciato il classico bigliettino: ‘scusa, ma è arrivata una telefonata, devo andare a casa’ e sono partita”. Al suo ritorno, però, tra loro le cose non sarebbero cambiate, tanto che lui, così come da tradizione, l’avrebbe chiamata per porgerle i suoi auguri di buon compleanno: “ha chiuso dicendomi ‘A Zanì, non sai che ti sei persa’”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



“DA MIO PADRE MAI UN BACIO, POI…”

Iva Zanicchi ha anche parlato del suo romanzo, “Nata di luna buona”, un libro che fa sorridere ma anche commuovere. “Tante persone si possono ritrovare, un po’ si piange, un po’ si ride, ma racconto di personaggi che ho incontrato”, ha spiegato la Zanicchi. Commentando una foto presente nel libro in cui è immortalata da bambina con il vestito della prima Comunione, ha raccontato: “Mi commuovo perchè c’era la foto nel libro della Comunione, mia mamma non aveva i soldi per il vestito e mi era stato prestato dalla vicina ma era molto lungo, allora abbiamo risparmiato sulle scarpe”. Il padre non era molto d’accordo sul fatto che lavorasse nel mondo dello spettacolo. Per questo le diede un anno di tempo dicendole: “se non succede nulla ti acquisto una macchina per fare la maglia, questo fu per me uno spauracchio”. Il suo non era un papà espansivo, “non ha mai dato un bacio, ho capito tardissimo che lui aveva tutto dentro perchè non riusciva ad esprimere i suoi sentimenti”, ha aggiunto. “Prima di morire ha voluto solo me vicino e lui a fatica mi ha chiesto un bacio sulla fronte, io l’ho baciato e dopo 2-3 secondi è spirato”. I due erano molto simili: “io e lui eravamo uguali, eravamo gemelli, era una cosa quasi fastidiosa, eravamo identici! Amavamo allo stesso modo mia madre, che forse non lo meritava neanche questo amore! Dopo ho capito che mio padre era speciale”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“QUANDO NACQUI MIA MAMMA DISPERATA: FEMMINA E BRUTTINA!”

Iva Zanicchi è stata la prima ospite di oggi di Domenica In, accolta tra gli applausi del pubblico. La conduttrice ha subito ricordato i festeggiamenti recenti per il suo ottantesimo compleanno: “Avrei voluto nascondere il mio compleanno perchè arrivare a 80 anni o si spara nelle gengive o festeggia, io ho preferito festeggiare. Lo dico a tutte le signore, fatevi coraggio, state attivi, fate passeggiate, curate i nipotini, fate l’amore!”, ha ironizzato. L’attenzione si è poi spostata sul timore attuale per il coronavirus: “un po’ di preoccupazione per il coronavirus c’è, adesso c’è un po’ di psicosi”, ha commentato Iva. “Io quando vedo un cinese sorrido ma me la do a gambe”, ha scherzato. “Io non viaggio con la mascherina per ora”. Poi, facendosi seria: “Bisogna fare attenzione, non sghignazzare e non ridere. Lavatevi le manie  non soltanto le mani, lavatevi dappertutto!”. Immancabile l’omaggio alla carriera ad una regina della canzone: “ero un’insicura, per fortuna avevo il fisico perchè la faccia era strana!”. Ed ancora, spazio al suo romanzo dal titolo “Nata di una buona luna”. “Quando sono nata io mia mamma era disperata, mio padre non mi ha voluto vedere per giorni, mia mamma al mio bisnonno disse: ‘che disgrazia, è nata un’altra femmina ed anche bruttina’, ma lui ha detto ‘beh non è poi così bruttina ma questa bambina è nata gi giovedì di luna buona, avrà molta fortuna e andrà anche in America”, ha raccontato l’artista. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

GLI ANEDDOTI SULL’ARTISTA

Iva Zanicchi ha tanti ricordi e aneddoti da raccontare. Sempre pronta a dare consigli a tutti coloro che si affacciano al Festival di Sanremo per la prima volta, la cantante ha voluto parlare del suo debutto all’Ariston. “Non ho cantato nel senso che non ho sentito l’orchestra. […] Ho perso l’udito da quanto ero paralizzata. Ero una ragazzotta molto insicura, ero proprio una dilettante allo sbaraglio […], mi hanno sbattuta fuori, pensavo che la mia carriera artistica finisse lì”, ha detto a 105 Take Away, parlando del brano Zingara. Nella sua autobiografia Nata di luna buona, l’artista parla della sua versatilità, della carriera e anche della vita privata. Persino delle scaramucce, anche se sottolinea di non provare alcun rancore verso nessuno. “Ho cantato canzone per bambini, poi altre molto impegnate, di cui magari non si è accorto nessuno”, continua, “poi ho fatto anche la televisione”. 

IVA ZANICCHI, IL RITORNO A SANREMO

Parla ovviamente di Ok, il prezzo è giusto, la trasmissione che ha consacrato la Zanicchi anche come presentatrice. La cantante però ci tiene a parlare di quel penultimo Sanremo affrontato dopo tanti anni di lontananza dalla città dei fiori: “Avevo fatto dei brani sul tango e a Caterina Caselli sono piaciuti, mi ha detto ‘andiamo’ […] mi si riconosceva poco. Poi avevo perso 20 kg, avevo una pettinatura da modella. Ci ho creduto, ho cantato convinta. ‘Io vinco’. E invece sono arrivata penultima”. “Ne ho scritti tre, adesso basta”, dice già Iva Zanicchi parlando dei libri che ha scritto nel corso degli anni. L’ultimo è un’autobiografia che parla dell’icona della musica italiana a tutto tondo, Nata di luna buona, e non intende proseguire con un’altra opera. Aneddoti inediti, racconti del passato. C’è quasi tutto di Iva fra quelle pagine ricche di ironia.

LE PAROLE SU MALGIOGLIO

“Delle bellissime canzoni sue, io ne ho cantate 150”, dice invece di Cristiano Malgioglio durante un’intervista a 105 Take Away. C’è una domanda polverosa a cui il paroliere non ha mai risposto: se preferisca Mina o Iva. Quest’ultima è sicura che, se preso da solo, risponderebbe sempre che Mina è la sua preferita. “Qualcosa è cambiato. Hanno inserito anche un pochino di melodia. Adesso mi piace di più”, dice invece del rap, che inizialmente le è stato indigesto. Su Instagram, la Zanicchi ci regala invece una delle sue performance, rispondendo ad una finta telefonata di un call center. Dopo aver finto di essere la nipotina di pochi anni, questa volta la cantante si ‘traveste’ da nonnina: “Sono la nonna, la luce ce l’abbiamo. Non vogliamo sconti. Non ho la luce nella mia cameretta, io ho 92 anni e mi lasciano da sola. Sapessi come mi trattano… pane e acqua”.