Oggi, mercoledì 10 febbraio, ricorre il “Giorno del Ricordo”, solennità nazionale istituita nel 2004 per ricordare le atrocità delle “foibe” e dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani che, durante la Seconda Guerra Mondiale, furono costretti ad abbandonare il proprio territorio. Una tragedia che, secondo Iva Zanicchi, per troppo tempo è stata tenuta nascosta e che oggi è giusto ricordare. Ai microfoni dell’AdnKronos, Iva Zanicchi si lascia così andare ad una profonda riflessione su una delle tante tragedie che provocò il Secondo Conflitto Mondiale.



Per Iva Zanicchi, le foibe sono state “un fatto “tragico” per troppo tempo “volutamente dimenticato”. Nel “Giorno del ricordo, l’aquila di Ligonchio, esprime il proprio rammarico per quanto avvenne in quel drammatico periodo della storia mondiale.

IVA ZANICCHI: “LE FOIBE UN CRIMINE MICIDIALE”

Le foibe rappresentano uno dei crimini più brutti della storia italiana e mondiale come ricorda la stessa Iva Zanicchi nel “Giorno del ricordo”. “L’unica cosa che posso dire è che purtroppo, per troppi anni, questa cosa è stata tenuta quasi nascosta. I crimini sono crimini di qualsiasi colore: questo è stato un crimine micidiale, orribile, perché hanno buttato gente viva nelle foibe. E questa è una cosa che sconvolge”, ha spiegato all’AdnKronos. La Zanicchi, poi, spiega perchè, secondo il suo punto di vista, per troppo tempo non si è parlato delle foibe. “Si capisce troppo bene perché hanno voluto tenerle nascoste. Adesso, grazie a Dio, se ne parla: è giusto e doveroso ricordare un fatto così. Quanti innocenti sono stati uccisi in modo atroce?”.



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