Iva Zanicchi vuole stupire ancora a Sanremo 2022

Prendi questa mano zingara e vola verso le zone alte della classifica. In questa luce l’esperienza di Iva Zanicchi al Festival di Sanremo 2022 è il ritorno trionfale, al di là dei punteggi e dei giudizi, è simbolo di una vittoria mediatica e popolare nei confronti di una cantante che il festival l’ha vinto tre volte, e, look a parte, come lei stessa ha dichiarato alla fine della sua performance, si sente già vincitrice in ogni caso. Questa è verità: la presenza de ‘L’aquila di Ligonchio‘ a Sanremo è in sé il simbolo del passaggio di consegne, assieme a Gianni Morandi e Massimo Ranieri, della generazione in bianco e nero verso quella dei giovani talenti in gara. Tutto bello e romantico, è vero, ma la Zanicchi ha diverse frecce nel suo arco, e forse nella seconda serata non le ha nemmeno scoccate tutte e la classifica parla di una classifica nella quale la sua ‘Voglio amarti’, scritta da Emilio di Stefano, mentre gli arrangiamenti sono di Vito Mercurio, Italo Ianne e Celso Valli, si trova oggi al ventesimo posto e i giochi non sono del tutto terminati. Nella serata cover la Zanicchi punterà al suo carisma innegabile, come già ha portato sul palco nel debutto di questa edizione, una donna che alla tenera età di 82 riesce a portare un testo nel quale la sensualità delle parole si ritrova nella personalità dell’interprete, convincente nel suo declamare a gola aperta ‘Prenderti per come sei,/ Senza tanta filosofia. Sì, lo farò./ Per amore sai che io brucerei/ Ogni ora della vita mia’.



Iva Zanicchi e un amore platonico ma sensuale

Platonico, è vero, ma sensuale: l’amore che Iva Zanicchi canta sul palco dell’Ariston è carnale, femminile, intenso come il rossetto che le incornicia le labbra di una donna senza tempo. Nel retrogusto rockeggiante melò della sua canzone la voce, oggi roca ma sempre potente, crescente verso l’orgasmo (voglio amarti perché ho fame anche io di te…) di un testo che attende quel riff di chitarra in stile assolutamente, incredibilmente Pink Floyd, rende onore ad una terza età oggi indomita e pronta a fare scuola, a non lasciare il palco con il retrogusto del patetico rimembrare ciò che fu, ma con la pretesa di insegnare, dare un riferimento a chi il palco, lo auguriamo ai giovani di oggi lo dovranno calcare ancora anni. Bello il lungo abito che la fascia, nero come il trend di quest’anno vuole gli artisti sul palco, con insetti in lamè che fanno tanto Capodanno, ma su Iva hanno il senso del lentone da balera ‘strappamutande’. ‘Voglio amarti, solamente amarti ancora/ E domani risvegliarmi accanto a te’ e, ci puntiamo un penny, domani la Zanicchi si sveglierà ancora più carica e pronta a domare orchestra e coro.



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