Ivan Cattaneo è intervenuto nella mattinata di oggi in qualità di ospite ai microfoni di “Citofonare Rai Due”, trasmissione condotta dal tandem tutto femminile composto da Paola Perego e Simona Ventura. La presenza del cantante si è rivelata preziosa per affrontare ancora una volta in diretta televisiva il delicato tema del “diverso” e delle forme di bullismo, ma soprattutto di “non accettazione” degli altri, che sono troppo diffuse nell’Italia, al pari di luoghi comuni e pregiudizi che poco dovrebbero avere a che spartire con il ventunesimo secolo.
Prezioso e del tutto condivisibile il commento di Cattaneo nei confronti di questo argomento: “Al di là del diverso o dell’uguale, siamo tutti esseri umani, questo tendiamo troppo spesso a scordarcelo. Io rispondo sempre con un mio aforisma, che recita: ‘L’uomo è una scimmia che ha fatto carriera’ e molte volte non avrebbe dovuto farla”.
IVAN CATTANEO: “SONO STATO IL PRIMO A FARE COMING OUT IN ITALIA, MA MIA MADRE NON LA PRESE BENE…”
Nel prosieguo del suo intervento a “Citofonare Rai Due”, Ivan Cattaneo ha detto di essere stato di fatto il primo in Italia a fare coming out in Italia, nonostante in quel periodo non vi fossero modelli da seguire e bisognasse arrangiarsi da soli. La madre, però, non la prese affatto bene: “I miei genitori mi portarono dallo psicologo e poi mi ricoverarono in clinica psichiatrica. Quello era un tipo di società che non era preparata a queste rivelazioni”.
A un certo punto, Ivan Cattaneo, per mutuare la sua stessa espressione, si fece furbo e disse ai medici: “Sono guarito, non datemi più sedativi”. Fu così che iniziò a riappropriarsi della sua vita e della sua libertà, che ancora oggi tiene a difendere a spada tratta: “La tua privacy e chi ti porti a letto sono cavoli tuoi, ma il fatto che si è gay deve essere detto. Il giudizio negativo che mi ha fatto più male? Non sulla mia sessualità, ma sul fatto che fossi un ragazzo di paese”.