Simbolo della trasgressione anni Ottanta e interprete di alcuni bruni cult della musica nostrana, Ivan Cattaneo sarà tra i grandi protagonisti de L’anno che verrà: l’artista bergamasco si esibirà sul palcoscenico di Potenza insieme a tanti colleghi per dare l’addio al 2019 e servire il benvenuto al 2020. Da “Una zebra a pois” a “Polisex”, passando per “La bambolina che fa no no” a “Bang bang”: Cattaneo ha prestato la voce a canzoni che hanno avuto grandi successi e che hanno attraversato generazioni. Ma è noto anche, se non soprattutto, per la sua personalità enorme: fu tra i primi a rivelare la sua omosessualità, ha dato vita a liti mediatiche incredibili e si è reso protagonista di siparietti incredibili sul piccolo schermo. Il grande successo da cantante, ma non solo: nel corso degli anni ha preso parte a programmi e reality show di ogni tipo, basti pensare a Music Farm ed al Grande Fratello Vip. Dal gennaio 2019 è testimonial ufficiale dei City Angels, mentre all’inizio dell’anno è uscito il suo nuovo album di inediti Eiaculazione da Tiffany.

IVAN CATTANEO OSPITE A L’ANNO CHE VERRA’

Come dicevamo, Ivan Cattaneo ha sempre parlato apertamente della sua omosessualità e in un’intervista recente ai microfoni di Rolling Stone ha spiegato di essere finito in una clinica psichiatrica perché gay: «Sono andato da mia madre siccome avevo visto un giornale di allora – del ’63/’64 – dove c’erano persone considerate mostri perché amavano altri uomini e dovevano diventare donna per correggere il loro stato. Non esisteva nemmeno la parola “omosessuale”, esisteva la parola “mostro” che doveva riuscire a correggere la sua identità per rientrare nella società». Ivan Cattaneo ha poi aggiunto: «E così, siccome mi ero innamoratissimo di un ragazzo del mio paese ho pensato che, per sposare lui, dovevo diventare donna. Sono andato da mia mamma e le ho detto che volevo diventare donna, basta». Il cantante non ha nascosto di essere stato bullizzato fin da piccolo: «Sempre. Il primo esempio di bullismo è stato a sei anni, durante il primo giorno di scuola elementare».