Ivan Cottini, ballerino, è stato colpito nel 2013 dalla sclerosi multipla. Si potrebbe pensare che la malattia lo abbia portato a rinunciare a quella che era per lui doppiamente una passione e un lavoro, la danza, e invece no, non è così. A dispetto di un corpo che non risponde più come dovrebbe agli stimoli nervosi, e in particolare di due gambe che non gli permettono più di muoversi come faceva una volta, Ivan non si arrende. Potrà sembrare impossibile, ma lui balla anche sulla sedia a rotelle. “Certo, potevo buttarmi via e lasciarmi andare alla sofferenza, piangere e farmi risucchiare dalla disperazione – afferma in maniera provocatoria in un’intervista a Iodonna – “oppure scrivere una storia nuova. Tutta nuova”. Una storia che porta insieme la sua firma e quella di sua figlia Viola, di appena 4 anni, che l’ha aiutato a risollevarsi senza rendersene neanche conto: “Oggi respiro e vivo per conquistare mia figlia e farla sorridere”, dice. Questa mattina, Cottini sarà protagonista di uno spazio nel programma O anche no in onda su Rai2 a partire dalle 9.30.



Ivan Cottini si racconta

“Questo terribile momento può migliorarci, spero faccia riflettere le persone che hanno dimenticato di apprezzare la vita. Anch’io avevo smesso di amarla quando ho scoperto la malattia”. Ivan Cottini ha imparato a vedere il lato positivo anche delle situazioni più spiacevoli. In questo periodo di lockdown, per esempio, lui ha avuto modo di instaurare un rapporto più profondo con la sua bambina. “Proprio grazie al distanziamento sociale io e Viola siamo diventati inseparabili e molto complici. Nessuno voleva darci un lenzuolo da dipingere e appendere al terrazzo, cosi abbiamo deciso di usare una parete del salotto per disegnare l’arcobaleno e le impronte delle nostre mani. Ahimè rovesciando maldestramente un’intera vetrina con le costosissime porcellane della bisnonna!”. Ancora a proposito di cose che si rompono, Ivan accenna alla separazione dalla moglie (o fidanzata, non è chiaro) Valentina, avvenuta disgraziatamente poco prima della sua partecipazione in qualità di ospite all’ultimo Festival di Sanremo.

Ivan Cottini: “Danzare è terapeutico”

La performance sul palco dell’Ariston è stata probabilmente la sua migliore: “Mi sono superato”, ricorda Ivan Cottini, “quando ho visto tutti in piedi ho capito di essere riuscito a trasmettere un messaggio importante. Anche se diversi possiamo essere protagonisti e vincenti nella vita”. Motivo per cui è stato nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana: “Ricevo quotidianamente lettere e messaggi di ringraziamento dalle persone disabili che hanno rialzato la testa e dimostrato di cosa potevano essere capaci”, racconta, per poi soffermarsi su un suo grande desiderio. Ciò che sogna è “un mondo dello spettacolo diversamente normale, vorrei assistenti di studio autistici, opinionisti down, per demolire i muri del pregiudizio, estirpare il bullismo e tutte le forme di discriminazione”. La danza è in qualche modo una forma di terapia: “Quando ballo non mi sento malato, riesco a prendere a calci la sclerosi multipla”, conferma. E riguardo agli altri progetti anticipa: “Non so cosa mi riserverà il futuro ma per quello di Viola vorrei tanto che fosse felice e imparasse a guadagnarsi ogni traguardo perché nulla sulla terra è scontato”.

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