Corsa in solitaria per Ivan Scalfarotto alle Elezioni Regionali Puglia 2020. Il candidato di Italia Viva conduce una battaglia che non vuole essere di mera rappresentanza, ma tende ad incarnare una vera alternativa a quelli che nel partito di Matteo Renzi vengono considerati diverse espressioni di populismo: quello del governatore uscente Michele Emiliano e quello del suo principale sfidante, Raffaele Fitto. Impossibile per Italia Viva pensare di unirsi con gli altri partiti di centrosinistra a supporto del governatore uscente: troppi le differenze di vedute su temi cruciali per il futuro della Regione. Da qui la decisione – anche coraggiosa – di presentare una propria candidatura pur sapendo che non sarà facile ottenere un buon risultato, in un contesto in cui potrebbe avere la meglio la logica del cosiddetto “voto utile”. Scalfarotto, politico e attivista LGBT, Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel Governo Conte II, intende comunque provarci.



IVAN SCALFAROTTO, LE LISTE A SUO SOSTEGNO

A sostegno di Ivan Scalfarotto, oltre ad Italia Viva, le liste Scalfarotto Presidente riconducibile ad Azione di Carlo Calenda, +Europa di Emma Bonino e Futuro Verde. Un assaggio di quella che presto potrebbe diventare un’alleanza di riformisti anche a livello nazionale: ecco perché le elezioni Regionali in Puglia possono essere interpretate in questo settembre 2020 come una sorta di piccolo laboratorio. Sebbene lo scenario sia solamente locale, sarà infatti curioso vedere quanto risulterà attrattiva un’offerta politica centrista e moderata alternativa alle proposte più radicali, in un senso o nell’altro, rappresentate dagli schieramenti di centrosinistra e centrodestra guidati da Michele Emiliano e Raffeale Fitto o, ancora, da Antonella Laricchia del MoVimento 5 Stelle. Con quale percentuale potrebbe festeggiare Ivan Scalfarotto? Ogni dato superiore alla soglia di sbarramento potrebbe essere salutato come una buona affermazione.



IVAN SCALFAROTTO, IL PROGRAMMA ELETTORALE

Quello di Ivan Scalfarotto è un programma elettorale per le Elezioni Regionali Puglia 2020 riformista ma concreto. Su una delle questioni più annose, quelle dell’Ilva di Taranto, l’esponente di Italia Viva si è espresso in tempi non sospetti su La Gazzetta del Mezzogiorno in un’intervista concessa lo scorso agosto:”È un asset strategico per Taranto, la Puglia e l’Italia intera. Dà lavoro e produce un materiale come l’acciaio che sta a monte di tutte le nostre filiere produttive. Abbiamo una economia manifatturiera e se saremo costretti a comprare all’estero l’acciaio per le nostre produzioni, perderemmo per sempre competitività. Quando ci sarà l’idrogeno saremo felici, ma non c’è. Non ci sono acciaierie di queste dimensioni che vanno a gas, per riconvertirla a gas ci vorrebbero investimenti di miliardi e il gas dovrebbe costare molto meno. Tecnicamente non si può fare. Poi Emiliano vuole la fabbrica a gas, ma non vuole la Tap. La soluzione è investire sulla sicurezza, come prevedeva l’accordo Calenda-Mittal. Abbiamo bisogno di un partner che investa: perciò dire a Mittal “devi andare via” non è una buona idea“.



Poi sulle politiche sociali: “Investirei solo per il contrasto alle povertà estreme. Rispetto a Emiliano e 5S sono contro l’assistenzialismo. Dobbiamo uscire dalla logica del sussidio rimuovendo gli ostacoli che impediscono alle aziende di fare il loro lavoro. Purtroppo le imprese in questi anni non hanno avuto ascolto dalla Regione“.