Ivana Codoni, una delle superstiti della tragedia della Costa Concordia, ha ripercorso il dramma di dieci anni fa a “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno condotta da Serena Bortone. Queste sono state le sue impressioni: “Quando la nave si adagiava, ero nel punto di raccolta, sul ponte 4 o 5, non ricordo. Siamo rimasti lì un paio d’ore, ci avevano detto inizialmente che era un problema tecnico, cosa che invece non era vera”.
Codoni ha raccontato che “a un certo punto, durante la cena, udimmo un boato terribile, si spensero le luci nella sala e 4mila persone hanno urlato in contemporanea. Le stoviglie, le persone, i carrelli portavivande si riversarono addosso a noi. Nessuno ci disse cosa dovevamo fare, non sapevamo nulla. La mia amica, prima dello schianto, aveva visto il filmato che spiegava ai passeggeri come comportarsi in caso di problemi: così, passato il momento di confusione e di terrore, mi ha detto di seguirla. Gli altoparlanti subito non dicevano nulla, poi suggerirono successivamente di andare in cabina, ma noi restammo sul ponte”.
IVANA CODONI: “SULLA COSTA CONCORDIA LE SCIALUPPE NON SI STACCAVANO”
A “Oggi è un altro giorno”, Ivana Codoni, ha proseguito la sua narrazione dicendo che sulla “Costa Concordia“, negli ultimi minuti, occorreva puntare i piedi per evitare di cadere in acqua. Per le scialuppe non c’era personale, “la nostra l’avevamo riempita, ma non si staccava. Eravamo in cento, ma aspettavamo appesi. A un certo punto un signore ha tagliato la catena e siamo piombati in acqua”.
Il primo a salire sulla nave e l’ultimo a scendere è stato il vicesindaco dell’isola del Giglio, Mario Pellegrini, che oggi ha scritto un libro per ricordare gli eventi di quella tragica notte. In collegamento con il programma, l’uomo ha detto che “non avevamo notizie in merito a cosa stesse accadendo, ma avevamo bisogno di sapere come fosse la decisione. Appena salito ho trovato un po’ di confusione, le persone non sapevano dove andare, mi sono messo ad aiutarle”.