E’ trascorso un anno e mezzo dalla morte choc di una giovanissima modella olandese 18enne, Ivana Smit, trovata senza vita dopo essere precipitata per 14 piani dal balcone di un hotel di lusso in Malesia. Il suo corpo fu trovato senza vestiti e da allora ci si era domandati se dietro questa triste vicenda ci fosse un drammatico incidente, un omicidio o un suicidio. Ora, per la prima volta, Alex Johnson e sua moglie Luna rompono il silenzio e parlano della notte del 7 dicembre 2010, quando avvenne la tragica morte della 18enne. Lui, un milionario imprenditore del Bitcoin e la moglie, entrambi americani, portarono la giovane modella nella loro camera per una serata all’insegna del sesso. Ma non fu tutto in quanto l’autopsia eseguita sul corpo di Ivana rivelò anche la presenza di droga, alcol ed ecstasy. L’imprenditore tuttavia smentisce – come riporta Dagospia – sostenendo con forza: “Non le abbiamo dato la droga, non c’entriamo nulla con la sua morte. Quando è precipitata noi dormivamo. Siamo dispiaciuti da quello che è successo, ma da allora è iniziata una caccia alle streghe senza tregua”. Dopo la morte choc della modella, la coppia fu arrestata e trascorse due settimane in carcere con l’accusa di aver fatto uso di droga e violato le regole sull’immigrazione. Dopo la loro liberazione – senza accuse – si trasferirono prima a Singapore e poi negli Usa ma senza trovare pace.



IVANA SMIT PRECIPITATA PER 14 PIANI: PARLA LA COPPIA

Dopo due inchieste della polizia si è giunti alla conclusione che Ivana Smit sarebbe morta per via di un drammatico incidente. Eppure, una successiva autopsia eseguita nella sua terra di origine, in Olanda, ha messo in luce alcuni lividi su braccia e testa non compatibili con la caduta dal 14esimo piano. Per la famiglia, quanto accaduto alla 18enne non fu affatto un incidente e per questo sta preparando una causa contro l’imprenditore americano. A rompere il silenzio è stata anche Luna, la moglie 32enne, che ha spiegato: “Ivana era nostra amica e entrambi avevamo rapporti sessuali con lei. Lei è venuta con noi volentieri quella notte. Avrei voluto avere più tempo per conoscerla. Ho perso un’amica”. Il marito 45enne ha ammesso di aver avuto altri incontri a tre nel corso del loro matrimonio, “Onestamente non me ne frega un caz*o di quello che pensa la gente. Abbiamo perso tutto e abbiamo ricominciato da capo. Non mi interessa più questa faccenda”, ha poi commentato in tono stizzito. Dopo la loro liberazione però sono stati costretti a chiudere i rispettivi profili social a causa degli insulti ed oggi non si reputano liberi di vivere la propria esistenza. A far cambiare loro vita, sei anni fa, è stata la nascita della loro bambina. “Una volta ogni tanto ci immergevamo ancora e quella è stata una notte in cui ci siamo lasciati andare. Ma prima di nostra figlia uscivamo sei notti a settimana”, hanno ammesso, anche se adesso le notti folli sono ormai un lontano ricordo.

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