Ivano Michetti e i Cugini di Campagna sono intervenuti nel corso della puntata di oggi, martedì 14 settembre, di “Trends&Celebrities”, trasmissione di Rtl 102.5 News condotta da Francesco Fredella e Simone Palmieri. Una vera e propria reunion, visto e considerato che da pochissimi mesi ha fatto il suo ritorno Nick Luciani nel gruppo, dopo l’ictus che ha colpito Ivano. Così, dopo avere risposto scherzosamente al quesito secondo cui il tempo, per loro, non passa mai (“Il segreto sono i nostri capelli, che sono tutti al naturale”), per “Poppi” è stato il momento di raccontare il dramma vissuto.
“All’inizio pregavo e basta – ha rivelato –. Ero in coma, mi sono svegliato con due interventi al cuore e il pacemaker, poi ho iniziato a piangere un pochino. Quando? Quando il fisioterapista della Fondazione Santa Lucia di Roma mi ha fatto alzare dal letto. Io mi sono alzato e ho cominciato a camminare con una paura tremenda. Quando mi sono voltato e ho visto che non c’era nessuno, ho pianto come un bambino. Questo che ho ricevuto è un grandissimo miracolo fatto dalla mia Madonnina del Pozzo, che sta a Roma, vicino alla fontana di Trevi”.
IVANO MICHETTI E I CUGINI DI CAMPAGNA: IL RITORNO DI NICK LUCIANI
Da 60 anni a questa parte, infatti, Ivano Michetti si reca dalla Madonnina del Pozzo, a cui lui è devoto da quando aveva nove anni e tirava su l’acqua con la carrucola per distribuirla ai fedeli. Proprio quell’esperienza ha fatto da preludio allo stile e alla tipologia di canto dei Cugini di Campagna: “Ho inventato questo modo di cantare, perché da bambino ero nel coro delle voci bianche della Cappella Sistina, ero il corista di Papa Giovanni XXIII. ‘Anima mia’ l’abbiamo cantata con le voci che avevamo da bambini. Non chiamateci, quindi, i Bee Gees della canzone italiana”.
Infine, una battuta sul rapporto con Nick Luciani, rientrato nel gruppo dopo un lustro di lontananza: “Siamo pappa e ciccia, lui ha voluto fare pace. È il figliol prodigo che ritorna”. Lo stesso Nick Luciani, presente nel corso della diretta, ha affermato: “Sono stato talmente tanti anni nei Cugini di Campagna che c’era sempre un pensiero speciale per questo gruppo. Quando ho ricevuto la tremenda notizia del malore di Ivano, ne ho approfittato: volevo controllarlo più da vicino, per me è come un papà”.