L’ivermectina e la mortalità da Covid-19 sono due argomenti strettamente collegati fra di loro, in quanto il suo utilizzo a livello di terapia fra i malati di Coronavirus è stato associato a una diminuzione della letalità del virus SARS-CoV-2. Tuttavia, quattro ricercatori indonesiani, Ahmad Fariz Malvi Zamzam Zein, Catur Setiya Sulistiyana, Wilson Matthew Raffaelo e Raymond Pranata, hanno voluto effettuare una revisione sistematica degli studi condotti fino a questo momento sull’argomento e le loro considerazioni hanno trovato pubblicazione sulle colonne di “Science Direct”.



Come spiegano gli stessi studiosi, una ricerca completa della letteratura in riferimento a tale questione è stata eseguita utilizzando PubMed, Scopus, Embase, e Clinicaltrials.gov dalla messa in rete dei database fino al 9 aprile 2021. Scandagliandoli, si evince che l’ivermectina è stata associata a una diminuzione della mortalità e l’analisi di sottogruppo nei pazienti con Covid-19 grave ha mostrato una significatività statistica borderline verso la riduzione della mortalità. Il beneficio dell’ivermectina e della mortalità è stato però ridotto dall’ipertensione, ma non è stato influenzato da età, sesso, diabete.



IVERMECTINA RIDUCE MORTALITÀ COVID? “BASSA CERTEZZA DELLE PROVE”

L’ivermectina, come dicevamo in apertura di articolo, è stata associata ad una diminuzione della mortalità nei pazienti affetti da Coronavirus, ma questa operazione è stata condotta “con una bassa certezza di evidenza”. Servono infatti studi ulteriori e approfonditi per addivenire a una conclusione definitiva e che possa ritenersi certa e incontrovertibile. Ecco perché i ricercatori indonesiani, che hanno firmato questo studio, hanno riferito che in futuro, se una pubblicazione pre-print mostrerà un risultato simile alle analisi attuali, la certezza dell’evidenza aumenterà.



Con il loro studio, nel frattempo, gli scienziati hanno dimostrato che l’ivermectina riduce effettivamente la mortalità nei pazienti che hanno contratto il virus SARS-CoV-2, ma non vi sono abbastanza prove che possano supportare questa tesi fino in fondo. Inoltre, si è scoperto che il beneficio dell’uso di ivermectina diminuiva in maniera a dir poco evidente nei pazienti con ipertensione: la cosiddetta “pressione alta”, di fatto, costituirebbe una barriera difficile da aggirare.